COME CALMARE E ADDIRITTURA RISOLVERE UN PROBLEMA COSÌ DIFFUSO E CHE NON LASCIA VIVERE MILIONI DI PERSONE?
L’angoscia è sinonimo di malessere psico-emozionale, ma anche spirituale, la cui soluzione è tanto semplice quanto sorprendente.
La vita è una navigazione nel tempo, stiamo viaggiando verso un unico destino: la morte. Ogni giorno che passa siamo un po’ più vicini alla morte e ci restano meno giorni da vivere, e d’altra parte restano alle nostre spalle più giorni passati senza essere stati vissuti. Questa è la situazione che in gran parte origina diverse manifestazioni quotidiane di malessere.
La depressione è angoscia che si produce per non aver vissuto il sufficiente o nel modo in cui avremmo voluto. È una rinuncia alla vita per non essere riusciti a trovarvi il senso. È posizionarsi in un luogo passivo di rassegnazione davanti all’impotenza di non essere riusciti a vivere con la qualità e l’intensità che avremmo voluto. È negarsi di andare avanti per aver perso qualcosa o qualcuno che era ciò che ci dava la forza di vivere. In ogni caso l’angoscia è un sentimento che viene dalla relazione col passato.
Lo stress è angoscia nel presente, che si produce per non poter fare tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che esigiamo a noi stessi di fare ogni giorno e in ogni momento. È voler essere da un’altra parte e non poterlo fare, è desiderare di essere arrivati più lontano ma non esserci riusciti, come se il presente fosse insoddisfacente e nulla di quello che succede adesso può portare pace e felicità.
L’ansia è angoscia che si produce perché ogni giorno abbiamo sempre meno tempo per poter vivere tutto quello che ancora non abbiamo vissuto. L’angoscia è legata principalmente al passato, però si infiltra anche nel presente e nel futuro, perché è il sentimento che sentiamo quanto entriamo in contatto con la morte. Potremmo affermare che è un’angoscia ansiosa, o un’ansia angosciante perché l’ansia è legata principalmente al futuro dal momento che ogni giorno restano meno giorni da vivere e si è più vicini alla morte.
Quando l’angoscia del passato e del futuro si incontrano nel presente, si produce una tristezza e un’impotenza essenziale che fa perdere di vista il senso della vita. Allora siamo davanti a una situazione delicata, che, se non affrontata per tempo, può complicarsi in diverse patologie.
Sia che tu stia identificando questa situazione allarmante o che già sia in un pozzo di disperazione, la buona notizia è che c’è soluzione.
In questi momenti abbiamo la fortuna di avere a disposizione medicine naturali, approcci terapeutici molto raffinati, tecniche e strumenti molto evoluti che unendosi producono risultati sorprendenti. L’efficacia di queste soluzioni è qualcosa che migliaia di persone al mondo stanno scoprendo.
Più di 30.000 persone all’anno arrivano ai nostri ritiri di 3 giorni in queste circostanze, e quando se ne vanno si rendono conto di quanto era vicina la soluzione. Poi, quando trascorrono i giorni dopo il ritiro e si rendono conto che lo stato di pace interiore raggiunto si sostiene da solo, iniziano ad accorgersi che è successo qualcosa di molto importante, anche se in quel momento non se ne erano accorti. A partire da questo momento iniziano ad affermare che è avvenuto un cambiamento importante e reale nelle loro vite; l’incredulità o la disperazione iniziano a perdere intensità, sopraffatte dalle evidenze del quotidiano.
In genere i ritiri del fine settimana servono a dimenticare la angoscia per qualche giorno, o giusto per calmare i sintomi di una vita senza troppo senso. Però la maggior parte dei partecipanti che ci visitano, secondo le esperienze vissute che abbiamo visto e le testimonianze scritte e filmate, può risolvere alla radice il nucleo duro che produceva questa varietà di malesseri legati al tempo, alla vita e a quello che ci succede.
LE CHIAVI DEL PROCESSO DI RECUPERO
In realtà la cosa patologica è rifiutare l’angoscia, non accoglierla o giudicarla. Coloro che l’additano come nemica vivono nel rumore costante di questa inquietudine, una lotta interna a causa del malessere che genera, ma che non si riesce a comprendere. “L’angoscia è l’anticamera della divinità”, per cui è un rito di passaggio, un battesimo di fuoco. Kierkegaard ha detto “ L’angoscia è la vertigine della libertà” di sapere che esistono tutte le possibilità e bisogna scegliere il “cammino giusto”. Per tutti noi arriva il momento di decidere e di farci carico di quello che decidiamo. Decidere di fuggire dall’angoscia ci trasforma in codardi, ci rende persone deboli, che ci posizioniamo al margine dal poter avere esperienze vitali; la fragilità della nostra struttura psico emozionale è causata dal non avere fronteggiato e attraversato questi momenti di oscurità con consapevolezza. Questo momento segna un cambiamento di rotta nella vita; accettando e affrontando l’angoscia con l’appoggio adatto si apre un processo spirituale di profonda comprensione, con cui si prende distanza dall’angoscia, ci disidentifichiamo e la iniziamo a osservare e a considerare come parte del processo di evoluzione. Alcune persone che vivono l’angoscia restano alle porte del regno della comprensione e della riconciliazione, non arrivano ad entrare, senza sapere che se fanno un passo oltre di essa troveranno risposte e soluzione sconosciute, che provengono dalla forza interiore che sorge quando osiamo attraversare la frontiera dell’impossibile, o per meglio dire, di ciò che sembra impossibile.
L’umanità è infettata dal virus dell’impotenza, del credere che non sia possibile o che non ci sia soluzione, però si sta dimostrando che tutto ciò non è altro che idee inculcate, menzogne che l’unica cosa che fanno è esporci a essere trattati come malati, limitati, inutili, marginati, senza speranza e vittime di un modo di vivere che non ha mai raggiunto la qualità che meritiamo.
Nei nostri ritiri gestiamo il cambiamento di decisione e di atteggiamento di fronte all’angoscia, allo stress, all’ansia e alla depressione; una volta realizzato questo cambiamento di disposizione e di percezione in merito a quello che ci succede, tutto il resto viene da sé, in modo fluido e naturale. Devi solo provarlo una volta, niente di più. Realizziamo ritiri in oltre 20 paesi con lo stesso approccio e con lo stesso metodo creato circa 30 anni fa e che sta dando benefici a persone in tutto il mondo. Dopo ogni ritiro forniamo un servizio gratuito di appoggio e accompagnamento da parte dell’equipe di facilitatori.
Prima o poi arriva il momento di aprirci alla vita, all’amore, al godimento e al fiorire del nostro vero Essere; è proprio allora che si recupera il significato dimenticato della VITA. L’abbiamo detto all’inizio, la soluzione è semplice e sorprendente: TORNARE A VIVERE, RINASCERE, USCIRE DALLA PRIGIONE DELLA MENTE O APRIRCI AL SENTIRE. Chiamala come preferisci, è il momento di riaprire il cuore.
VUOI UNIRTI ALLA LUNGA LISTA DI DOMANDE CHE CI FANNO?
Da dove viene questa sensazione che ci manca qualcosa?
È possibile trovare un luogo interno dove riposare in pace?
Esiste un richiamo al risveglio dietro questa angoscia? Un’intelligenza che indichi con il suo impeto cosa è davvero importante?
Cosa ci può soddisfare pienamente?
È vero che tutto è perfetto?
L’Amore sta guidando ogni movimento della danza della vita dall’Unità oppure la realtà ultima della vita è la dualità?
Quello che realmente siamo può morire?
La nostra dignità e il diritto alla felicità dipendono dal compiere alla lettera obiettivi e requisiti?
Per favore invia la tua domanda legata alla depressione, all’ansia, allo stress e all’angoscia quotidiana.
Se hai bisogno di appoggio psicologico puoi contattare il nostro psicologo e psicoterapeuta olistico Sergio Sanz Navarro (che ha realizzato i suoi studi in Spagna ma vive in Argentina).
La sua mail è: psicologí[email protected]
Per partecipare a uno dei nostri ritiri scrivi a: [email protected]