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elian y san pedro

“SAN PEDRO”, LA CHIAVE VEGETALE CHE APRE LE PORTE DEL CIELO. Vincere gli ostacoli della paura per fare un passo verso l’ignoto.

LE SOSTANZE ANCESTRALI CHE CI ARRIVANO DA PIANTE CHE GLI INDIGENI CONSIDERANO SACRE

Il San Pedro cresce in molti paesi come la Spagna, il Perù, la Bolivia o l’Ecuador. Adesso puoi farne l’esperienza in Argentina e Uruguay con l’equipe di Ayahuasca International®.

 

Il San Pedro è una medicina naturale indigena estratta da un cactus (Echinopsis Pachanoi) il cui principio attivo è la mescalina, lo stesso principio del Peyote (la pianta che Don Juan diede a Castaneda nella sua odissea psichedelica nei mari della Comprensione e della Saggezza).

“Il primo nemico dell’uomo di conoscenza è la paura”, disse lo stesso Castaneda, però non c’è ragione di temere questo cactus, figlio minore del peyote, così dolce e amorevole come un nonno saggio e affettuoso che ci insegna l’eterna giovinezza del nostro cuore e che, per continuare con la filosofia di Castaneda e Don Juan, ci insegna che “tra i cammini che sceglierai, per non perderti, segui quel cammino che abbia un cuore”.

In effetti, il San Pedro è una medicina ancestrale che apre il cuore, ci connette con il sentimento di amore e accettazione nei confronti di sé stessi e degli altri, e ci dà una visione della perfezione che c’è in tutte le cose.

Si può assumere in succo o essiccato in polvere e sciolto in acqua. Espande la coscienza e spalanca le porte del cuore verso una connessione totale con l’amore, permettendoci di contemplare le scintille divine che risaltano in ogni angolo bello e innocente della creazione. Infatti, quando assumi il San Pedro, cominci a vedere ogni cosa con gli occhi del cuore.

Il suo nome originario è Wachuma o Aguacoya, tuttavia gli è rimasto il nome di “San Pedro” per via dell’esperienza che ebbe un frate nel 1500, che lo chiamo così in onore dell’apostolo San Pietro, colui che possedeva le chiavi del cielo, poiché considerava questo cactus la chiave vegetale per il godimento celeste.

Il principio attivo enteogeno di questo cactus venne usato da Aldous Huxley per scrivere il suo famoso saggio “Le porte della percezione” in cui spiega come questa sostanza sia in grado di inibire “una valvola” del cervello che filtra la percezione, impedendoci di vedere “il bagliore divino” (in seguito si scoprì che questa valvola è un organo chiamato talamo).

Questo saggio è un autentico, profondo viaggio sensoriale e consiglio a tutto il mondo di leggerlo, tuttavia, ancor di più, consiglio di vivere l’esperienzain prima persona.

In un passaggio del libro, Huxley afferma che, sotto gli effetti di questa sostanza, non poteva far altro che, uscito di casa, mettersi a ridere contemplando lo spettacolo tanto grottesco di questo teatro in cui ci muoviamo. Come se, per un momento, smettessimo di essere individui adattati e ci permettessimo di impazzire d’amore per poter vedere la normalità con accettazione e gratitudine.

Come se questa vita fosse un ballo in maschera in cui l’amore si nasconde e si traveste da giudice, soldato, prete, casalinga, poliziotto… e tutti ce ne andassimo da una parte all’altra fingendo di non essere questo stesso Essere, rivestendo ruoli che ci consentono di giocare al gioco della vita, fingendo di non essere quell’Amore Incommensurabile che ha creato e guida ogni cosa. Insomma, come se l’Amore stesse facendo un enorme scherzo cosmico a sé stesso.

Jim Morrison lesse con passione questo saggio e battezzò il suo gruppo con il nome del libro, che a sua volta si chiamava così in onore alla famosa frase del pittore William Blake: Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe alluomo come in effetti è: infinito”.

Dall’altro lato, il San Pedro era la medicina sacra degli inca usata per espandere la coscienza e la creatività e creare così le loro maestose costruzioni, ed è tuttora la medicina che i Q’ero usano in alcuni dei loro rituali.

Il San Pedro che condividiamo viene cucinato da esperti di San Pedro della nostra equipe utilizzando i cactus con 5-7 punte, adulti (minimo 5 anni) e molto forti, lavorati e lasciati seccare a seconda del tipo di consumo scelto.

In quanto cactus, il San Pedro riequilibra elettromagneticamente il corpo inducendo uno stato di armonia e pace interiore che favorisce la contemplazione.

Non produce allucinazioni, tuttavia permette di vedere ciò che ci circonda con colori più vividi, come se il mondo fosse stato appena creato e venissimo catapultati, come bambini nella nostra più candida freschezza, a giocare con la vita in totale naturalezza.

Come accade per tutti i rimedi ancestrali e naturali che proponiamo, l’assunzione avviene nell’ambito di momenti dedicati, in cui diamo spazio alle necessarie spiegazioni e alla condivisione delle intenzioni presenti in ognuno, e che sono alla base della scelta di entrare in contatto con il San Pedro. Rispondiamo alle domande e organizziamo un Temazcal preparatorio (una sauna naturale, all’interno di una tenda tipica, in cui il calore proviene da pietre vulcaniche rese roventi), al termine del quale viene condiviso il San Pedro accompagnato da musica e canzoni in accordo con l’armonica energia che si sprigiona. Una volta terminata la sessione, ci ritroviamo in gruppo per vivere quella che definiamo un’integrazione trasformativa, affinché vi sia una relazione stretta tra il vissuto dell’esperienza e la nostra vita quotidiana, sedimentando così le comprensioni avute.

Sergio Sanz Navarro

Facilitatore e psicologo di Ayahuasca International®

[email protected]

FOTO DI COPERTINA

Elian Varela mentre dà lezioni sull’uso del San Pedro agli alunni della Scuola Europea Ayahuasquera

Da oltre 10 anni Elian coltiva e condivide il San Pedro in molti paesi dell’America e dell’Europa.

 

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Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

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