DICHIARAZIONE ALLA COMUNITÀ AYAHUASQUERA, AI RELIGIOSI CHE LA VENERANO, ED AI FANATICI O SEGUACI DI TRADIZIONI INDIGENE E SCIAMANICHE
Riguardo ai problemi di responsabilità che sorgono nel mondo ayahuasquero.
Chiedo perdono a tutti gli sciamani e ayahuasqueros, a leader religiosi di chiese Ayahuasquera, e anche a persone che difendono i diritti dell’Ayahuasca – o che credono di esserne i padroni – per averli disturbati (benché non sia stata mia intenzione), per la maniera di mettere in evidenza il lavoro con l’Ayahuasca nel mondo occidentale, attraverso la comunità-organizzazione che ho fondato e che dirigo. Mi riferisco ad Ayahuasca International e alla Scuola Europea Ayahuasquera. Chiedo perdono perché ho notato che li disturbo, ma non perché senta che stia facendo qualcosa di male.
Io accetto tutti coloro che stanno espandendo l’Ayahuasca nel mondo e li ringrazio per come realizzano il loro lavoro e per come la utilizzano, ognuno col proprio stile e con la visione che credono più opportuna. Non ho niente da dire né da suggerire a nessuno. Piuttosto, mi sento molto soddisfatto per come faccio il mio lavoro, sono molto felice per questo. Oramai non do Ayahuasca da più di 1 anno, e mi dedico solo a formare facilitatori nell’arte di integrare l’Ayahuasca con la psicoterapia, perciò ho uno speciale interesse che questo lavoro si espanda senza che si radicalizzi, ma anche che si faccia in maniera responsabile.
Da quando conobbi l’Ayahuasca, più di 15 anni fa, fui cosciente dell’imperiosa necessità di decontestualizzarla dall’ambiente culturale e religioso dal quale proveniva, per poterla utilizzare come strumento di massima purezza nel lavoro psicoterapeutico che volevo proporre e che era evidentemente necessario per il mondo. Questa esportazione dell’Ayahuasca fuori dalla selva amazzonica verso molti paesi è cominciata vari decenni or sono, ma alcuni anni fa ho deciso di realizzare la maggiore campagna internazionale di diffusione dell’uso cosciente e responsabile dell’Ayahuasca. Questo blog è in parte una dimostrazione di ciò.
A questo scopo ho trovato sciamani che mi formassero ed appoggiassero in questo obiettivo. Alcuni si sono messi contro il mio progetto, altri si sono aggiunti senza condizioni. Come risultato della decisione presa alcuni anni fa, in questo momento sono numerosi coloro che svolgono questo lavoro in molti paesi con e per la consapevolezza, utilizzando l’Ayahuasca come strumento naturale e potente, allontanandoci totalmente degli ayahuasqueros che sostengono le tradizioni e dalle religioni che l’utilizzano come sacramento. Ci allontaniamo anche dagli scienziati che la studiano e razionalizzano, o dalle organizzazioni che la difendono o che vogliono legalizzarla. Ci dedichiamo all’evoluzione interiore dell’individuo, a sostenere le persone nel processo di responsabilizzazione e liberazione della loro consapevolezza. Ci appassiona la psicoterapia in tutte le sue forme e la fondiamo con l’Ayahuasca.
Siamo consapevoli che l’Ayahuasca possa essere un sacramento per alcuni o motivo di adorazione per altri, ma per molti altri essa è un rimedio indigeno o uno strumento di risveglio, che non ha bisogno di essere venerato o adorato, che in definitiva è una pianta amazzonica di grande potere, e che essa stessa non si è proposta mai come maestra, leader, né come sacramento.
Siamo noi esseri umani che decidiamo liberamente come utilizzare le risorse che ci danno la vita e la natura. E lo facciamo da differenti livelli di percezione o di consapevolezza. È probabile che il mio livello di consapevolezza sia il più basso di tutti, perché non posso considerare l’Ayahuasca come oggetto di culto, né come un essere vivo che ha bisogno di protezione o attenzione, ma non escludo che un giorno qualcosa possa succedere in me che mi faccia cambiare percezione. Per adesso mi è impossibile afferrarmi ad un strumento. Ancor meno credo che l’Ayahuasca possa scegliere me o qualcun’altro per compiere qualche missione per lei.
Mi sembra stupendo che molta gente la utilizzi come fulcro di una religione e che la tratti come un essere vivo o come sacramento, in quanto a tali persone aiuta molto poterlo fare in quel modo. Ma non è questo il caso della gente che io convoco, poiché l’essenza del nostro lavoro consiste nel smettere di seguire maestri esterni, smettere di dipendere da strumenti e tecniche, lasciare tutte le religioni per trasformare il proprio corpo ed esistenza in un vero tempio, dove ci si possa collegare alla purezza della creazione, liberi da dipendenze.
Il nucleo della Scuola Europea Ayahuasquera, nella quale si formano facilitatori, contiene vari concetti fondamentali, non fondamentalisti. Questi sono alcuni di essi:
- Ci apriamo all’esperienza con l’Ayahuasca dal cuore, per svegliare la consapevolezza ed applicarla alla nostra vita. Non cerchiamo esperienze allucinatorie. Poniamo enfasi nei cambiamenti che possono accadere nel quotidiano.
- Utilizziamo l’Ayahuasca come strumento, non come un obiettivo in sé. È il mezzo, non il fine. Non attribuiamo i risultati all’Ayahuasca, bensì a chi la assume e si apre con coraggio a risolvere i propri problemi.
- Proponiamo di estrarre l’essenza del potere dell’Ayahuasca, che rimane radicata nella propria consapevolezza, per dopo smettere di consumare Ayahuasca. La usiamo per un processo sporadico e delimitato, non come cultura o forma di vita.
Avere queste idee “fondamentali” per realizzare un determinato lavoro non deve farci “fondamentalisti”, ci dà “autorità” ma non per ciò dobbiamo essere “autoritari”, perché in quel caso ci metteremmo a discutere, fino ad entrare in guerra con altri che non condividano le nostre idee, cosa che attenterebbe direttamente all’essenza del lavoro con l’Ayahuasca, il quale invece ispira all’unità e alla riconciliazione.
Per me è realmente pericoloso sacralizzare qualcosa o qualcuno, perché se dopo si trasforma in un fanatismo, i seguaci possono essere capaci di ammazzare per difenderlo, sono capaci di fare qualunque assurdità contro chi non lo veneri o che sia contrario. Una guerra insensata, ancor più nel caso dell’utilizzo di una pianta sciamanica risanatrice.
Il mio apporto alla comunità Ayahuasquera di tutto il mondo proviene dal mio sentire su come voglio fare le cose, e questo sta creando molte discussioni e rivolte, molti attacchi contro di me, perfino minacce, perché come in altre epoche, quando vengono fuori determinate verità o messaggi, quando la lettera dice qualcosa che non conviene a quello che la legge, si attacca il postino che la consegna.
In parte mi soddisfa vedere che la comunità Ayahuasquera si unisca contro qualcuno, per lo meno si stanno unendo; se è contro di me, troverò un modo per affrontarlo, probabilmente mi attaccano per qualcosa di giustificato, sicuramente hanno ragione, lo spiegherò in un prossimo articolo, a me piace che lo facciano in quanto sono liberi. Inoltre, per il momento almeno, sto riuscendo ad unire molti ayahuasqueros, benché siano contro di me. Una prova di ciò è che si sono uniti più di 100 cosiddetti “scienziati” per parlare male di me, firmando una lettera di condanna per quello che faccio, per sommarsi ai pettegolezzi che provengono da certi gruppi sciamanici che non condividono la mia ideologia o maniera di vedere l’Ayahuasca. Un autentico pettegolezzo internazionale, basato su osservazioni soggettive che hanno tutto l’aspetto di essere proiezioni, benché provengano da chi si fa chiamare “scienziato”.
Partendo dal presupposto che sia un rozzo atteggiamento quello di parlare male di qualcuno senza almeno avere prove, mi piacerebbe sapere come si sentono, soprattutto i dirigenti delle istituzioni che rappresentano queste ipotesi scientifiche. (La lettera che hanno emesso contro di me sta dappertutto, perfino nelle mie pagine. Se vuoi leggerla te la invio)
Sto dando un messaggio che sta creando un’eco mondiale, ma anche un’accettazione inedita nelle persone che vogliono provare l’esperienza con l’Ayahuasca; questo messaggio contiene alcuni punti centrali che sono interessanti da considerare, come questi:
- IL PROCESSO CON L’AYAHUASCA INSEGNA A CHI SENTE DI CUORE DI LAVORARE CON LEI E PER LEI, NON È NECESSARIO ESSERE SCIAMANO NÉ INDIGENO. NÉ ANDARE NELLA SELVA A PRENDERLA.
- L’AYAHUASCA VUOLE E PUÒ ESSERE CONOSCIUTA DA TUTTI NON NECESSARIAMENTE ATTRAVERSO LE MANI DI SCIAMANI. NON È NECESSARIO CHE SIA REGOLAMENTATA, MA SI DEVE USARE CON RISPETTO E CONSAPEVOLEZZA. NON HA UN PADRONE.
- L’AYAHUASCA È UNO STRUMENTO DI GUARIGIONE E CHIARIFICAZIONE, NON È PIÙ L’OBIETTIVO, BENSÌ UNA VIA. LA MERAVIGLIA HA ORIGINE IN CIO’ CHE PRODUCE NELLA MAGGIORANZA DI PERSONE CHE LA ASSUME, NON IN SE STESSA.
- L’AYAHUASCA NON VIENE A SALVARE AL MONDO DA NIENTE, PORTA UN MESSAGGIO DELLA NATURA, AFFINCHÉ CI POSSIAMO SVEGLIARE E SALVARE DA NOI STESSI.
Ho contattato molti sciamani per consultarli su questi temi, pubblico le interviste fatte con loro nella sezione attestazioni e consultazioni di questa pagina. Ci sono molti che lo condividono ma non mi difendono, e molti altri che non lo condividono ma non stanno contro di me, questi ultimi non sono esattamente in guerra contro di me, sono amici e collaborano con me in tutto ciò di cui ho bisogno, semplicemente perché mi conoscono e hanno visto da vicino le mie intenzioni nel lavoro di evoluzione delle persone.
Ma ci sono molti altri che senza neanche conoscermi si dedicano ad attaccarmi e diffamarmi. Per questo motivo, un’altra volta, chiedo loro perdono, per le possibili offese a causa della mia percezione dell’Ayahuasca e di come sento che bisogna utilizzarla. Insisto sul dire che hanno ragione per ciò che pensano di me e li comprendo, benché non cambi quello che loro vogliono da me.
INVITO tutti i professionisti della salute e della terapia alternativa ad aggiungersi al nostro proposito di portare soluzioni reali a persone di tutto il mondo che si trovano in stati di vera emergenza. Incorporando il potere della natura che è presente nelle piante selvatiche, nelle tecniche e metodi che dominano.
In questo progetto siamo decine di persone, siamo sostenuti da sciamani, professionisti della salute, terapeuti alternativi, consulenti, avvocati e tutta una gran famiglia spirituale che sta evolvendo e godendo del lavoro che fa.
Ma è anche vero che ci sono molti nemici. A loro, l’invito a conoscermi e perfino, se lo volessero, partecipare alla mia proposta.
Alberto José Varela