RELIGIONE, AYAHUASCA E SPIRITUALITÀ: Nuove forme di avvicinarsi a Dio o alla divinità.

CHE COSA PENSI DEL SANTO DAIME?

Questa è una domanda che mi hanno fatto durante l’incontro di Barcellona, con circa 180 persone, dove una parte della squadra di Ayahuasca International stava presentando il nostro programma di recupero con Ayahuasca.

 

Riproduco la mia risposta e sfrutto l’occasione per ampliare il concetto di religione e spiritualità.


In primo luogo, tutte le persone che conosco del Santo Daime sono meravigliose.

In secondo luogo, Santo Daime, come altre religioni basate sull’Ayahuasca come sacramento, sono religioni che stanno sviluppando fino ad ora una spiritualità molto più autentica delle religioni conosciute.

Milioni di persone di tutto il mondo sono deluse dalla propria religione, quasi tutti hanno una religione imposta dai genitori, la cultura o la famiglia, pertanto, molto difficilmente una religione che non è scelta dall’individuo in maniera cosciente, può collaborare con l’espansione della consapevolezza. Le persone che si convertono al Santo Daime lo fanno per decisione propria, perché vedono che prendendo una dose di Ayahuasca ogni settimana possono collegarsi con la divinità in una maniera diretta, reale, ed il sentimento di amore e luce che genera loro lo portano nella loro quotidianità.

Il fondatore di questa religione Santo Daime stava lavorando nella selva, raccogliendo lattice dagli alberi per la produzione di caucciù e si incontrò con una tribù indigena, provarono Ayahuasca e lui vide la vergine Maria che gli diede un messaggio di espansione dell’uso dell’Ayahuasca con fini religiosi. Di lì nacque questo movimento religioso sincretico.

I parrocchiani del Santo Daime, vanno nella loro chiesa, si sentono come in qualunque altra chiesa, vestiti in una determinata maniera, ed invece di prendere l’Ostia prendono un bicchiere di Ayahuasca, invece di cantare alla vergine cantano alla natura, all’Ayahuasca, alla selva, all’esistenza. Ballano anche, e in una maniera determinata che permette loro di ampliare l’effetto dell’Ayahuasca; depurano il loro corpo, piangono, ridono, hanno processi di comprensione, regressioni spontanee, visioni trascendenti, e tutti gli effetti tipici che produce l’Ayahuasca. Dopo ogni sessione vanno come nuovi a casa propria.

In Brasile sono stati realizzati due studi paralleli, incaricati dal governo, per misurare gli effetti del consumo dell’Ayahuasca tra le migliaia di persone che la prendono ogni settimana, ed i risultati hanno dato un’informazione sorprendente: frequentemente, la maggior parte di gente che consuma Ayahuasca non si droga, non maltratta, non utilizza i servizi di salute del governo – in quanto molto più sani – non fumano, non hanno problemi di alcool, non commettono delitti ed hanno famiglie costituite molto più stabili della maggioranza della popolazione. Grazie a questi studi il governo brasiliano decise di Legalizzare l’Ayahuasca, già più di 10 anni fa, ed ha autorizzato il consumo di Ayahuasca dentro le chiese che la offrono, perché sanno che in queste chiese, benché non ci siano sciamani, c’è gente responsabile e cosciente che offre l’Ayahuasca con consapevolezza e moderazione, e che curano le persone che la prendono.

Benché io non consiglierei mai a nessuno di entrare a far parte di una qualche religione, mi risulta impossibile negare l’importanza dell’esistenza di questo tipo di religioni nel mondo. Per persone che vogliono recuperare la loro connessione con il Dio che si portano dentro, per persone che vogliono e devono sperimentare la spiritualità genuina attraverso una pratica religiosa.

Noi offriamo un’applicazione psicoterapeutica che non esclude la spiritualità, ma la contempla, eppure l’enfasi la mettiamo nella possibilità di superare limiti psico-emozionali, e nel de-programmare i meccanismi incoscienti che dirigono la nostra vita, facendoci avere esperienze spiacevoli.

Per il nostro metodo, la spiritualità è qualcosa di naturale ed inerente ad ogni persona, non bisogna forzarla, bensì recuperare la memoria di quello che abbiamo, perché non si tenta di stare bene con qualcuno chiamato Dio, che si trova da qualche parte, bensì nel riconoscere dentro di noi la presenza della Divinità, che è un’energia eterna, pura, creatrice che è diretta all’amore per tutte le cose e persone.

Nel mondo dell’Ayahuasca vi sono molte applicazioni e maniere di utilizzarla con differenti punti di vista, io non ho motivo per essere in disaccordo con nessuna di esse, non vedo il senso di stare contro qualcuno, ma di essere invece a favore di quello che propongo, perché è quello che ho scoperto per la mia propria evoluzione personale.

Gli esseri umani hanno differenti maniere di accedere alla loro spiritualità o di gestire la guarigione dell’anima, c’è anche molta gente che sta scegliendo l’Ayahuasca come metodo alternativo di salute, non per terapia né per spiritualità, bensì perché mantiene le difese molto alte e perché depura l’organismo, evitando accumuli non necessari che sono quelli che producono molte malattie. Pertanto, ognuno scelga motivo e metodo per avere più o meno un contatto permanente con l’Ayahuasca.

 

Alberto José Varela

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Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

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