Home LA NOTTE LUMINOSA DELL’ANIMA: È ARRIVATO IL MOMENTO DI FLUIRE. (IL GRAN SALTO 2° parte). Il punto finale di una vita vissuta nell’oscurità accende la luce di un nuovo giorno LA NOTTE LUMINOSA DELL’ANIMA: È ARRIVATO IL MOMENTO DI FLUIRE. (IL GRAN SALTO 2° parte). Il punto finale di una vita vissuta nell’oscurità accende la luce di un nuovo giorno
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LA NOTTE LUMINOSA DELL’ANIMA: È ARRIVATO IL MOMENTO DI FLUIRE. (IL GRAN SALTO 2° parte). Il punto finale di una vita vissuta nell’oscurità accende la luce di un nuovo giorno

IL GIORNO BUIO DELL’EGO: LA MORTE, INEVITABILE, È GIÀ ACCADUTA. ORA, APRI LE ALI PER VOLARE.

La nuova alba sorge al liberarsi dell’Essere e, insieme, termina la dolorosa agonia di una mente che non è già più la padrona.

La rinascita in vita della nostra anima si relaziona con la morte del dominio mentale dell’ego, che non è la morte dell’ego, bensì la morte del falso potere che l’ego esercitava sull’individuo. Sebbene siamo viventi non significa che stiamo vivendo, sebbene ancora non siamo morti, non significa che non siamo dei morti viventi. Il momento di cui parlerò ora è esattamente quello in cui termina il dominio della morte e nasce la fluidità della vita. Oltrepassare la frontiera tra l’oscurità e la luce è come nascere di nuovo.

Il Gran Salto avviene da un punto a un altro, tuttavia questi punti sono tanto lontani che nessun salto può bastare, giacché si tratta un salto qualitativo, di una trasformazione dallo stato naturale in cui siamo nati a uno stato superiore, di altra natura. È come attraversare il canale del parto, partendo da uno stato e giungendo a un altro. Non è il feto a decidere di nascere, né è la madre a decidere che nasca, piuttosto, quando arriva il momento, semplicemente accade e, all’improvviso, una nuova vita si trova già dall’altra parte.

Passare dall’incoscienza alla coscienza, dal dormire al risveglio, dall’innocenza alla purezza, dall’evoluzione alla rivoluzione, dal passato al futuro, dalla mente alla non-mente, dalla verbalizzazione al silenzio, dal pensiero all’osservazione, dall’essere effetto all’essere causa, dal controllo alla fiducia, dalla sfiducia alla resa, dalla paura all’amore, dall’immanenza alla trascendenza, dalla sottomissione alla libertà, dalla schiavitù alla responsabilità, dalla comprensione alla meditazione, da un destino all’altro… è un miracolo che ci meritiamo di sperimentare.

Quando accade il salto, da ciò che conosciamo e ci dà sicurezza, verso ciò che non conosciamo e non ci garantisce nulla, tanto meno sapendo dove finiremo o cadremo, si producono dei movimenti interni sconosciuti, siamo già sospesi in aria, senza nulla a cui appoggiarci. Questo momento è stato chiamato la NOTTE OSCURA DELL’ANIMA. Tuttavia, mi  sono permesso di ridefinirlo: per me si tratta della NOTTE LUMINOSA DELL’ANIMA, e, in tal senso, è il GIORNO PIÙ BUIO DELL’EGO, poiché la mente non pensava di poter arrivare a perdere il controllo e il potere.

Nel cammino della realizzazione e della trascendenza c’è un punto nel quale il passato e il futuro si separano o, detto in altro modo, è il punto in cui lo spazio e il tempo diventano uno, nel presente, nell’infinito, nell’eternità e si riuniscono in un unico luogo e in un unico momento. A questo mi riferisco nel programma di Scuola Cosciente quando parlo del GRAN SALTO, considerandolo un EPIFENOMENO, ovvero un fenomeno che, una volta che si è verificato, non può essere influenzato o modificato da ciò che lo ha provocato. È un fenomeno che non è alla portata di chi lo produce. Questo è ciò che accade con il Risveglio della Coscienza: abbiamo fatto di tutto perché esso accada e quando inizia ad accadere i personaggi che “hanno fatto di tutto”, non possono già più controllare il fenomeno, non possono fermarlo.

Lo stesso accade con i figli, i quali, dopo essersi separati dalla fonte non possono più essere influenzati, né dominati da coloro che hanno dato loro la vita. Tuttavia, i genitori, in ragione di ciò che li domina, fanno di tutto per evitare questo atto di libertà, impedendo che i loro figli si risveglino.      

“ORIZZONTE DEGLI EVENTI” è un’espressione che si usa in fisica, la quale rappresenta molto bene quello che voglio esprimere, in chiave poetica, riguardo a ciò che accade in questa istanza evolutiva dell’essere umano. Quando si arriva a un punto di inflessione, dove tutto termina per dar luogo alla nascita di qualcosa di nuovo e differente, si tratta di un evento inconcepibile per la mente, perché non era nei suoi piani separarsi da nulla e da nessuno; la ragione non lo ammette perché non era preavvertita che nel processo si sarebbe arrivati tanto lontano, pertanto, tutto ciò che possiamo sapere, o aver studiato, o capito, non ci serve più per evitare che succeda.

Nella teoria della relatività generale, l’Orizzonte degli Eventi si riferisce a una frontiera di spazio-tempo, laddove lo spazio e il tempo si fondono e si confondo.  Gli eventi accaduti da un lato non possono influenzare a ciò che si trova dall’altro lato, tuttavia quello che accade dall’altro lato sì che può influenzare ciò che si trova dall’altro lato.

Dal punto di vista spirituale, su cui voglio traslare questo concetto della fisica, possiamo affermare che uno di questi due lati è “A”, ovvero là dove si trova il limite al Risveglio della Coscienza: è il punto a cui ci ha portato il processo di sanazione (o risveglio), il quale si produce lungo una traiettoria dove continuano ad accadere molte cose e in molti modi, affinché “A” si trasformi in “B”, ma che, tuttavia, è retto da un’intenzione di fondo, oscura e nascosta, affinché tutto questo non succeda. Malgrado questo stratagemma dell’inconscio, sul lato “B” stanno già accadendo molte cose, come se “A” fosse già passato dall’altro lato. “A” e “B” sono le due regioni dello spazio-tempo divise dall’Orizzonte degli Eventi: “A” non può più influenzare gli eventi in “B”, tuttavia gli eventi in “B” influenzano gli eventi in “A”, poiché non possono già più essere sostenuti . Quando “A” comincia a dissolversi, non c’è già più nulla da fare.

“A” è prima, “B” è dopo. “A” è quello che eri o credevi di essere, “B” è quello che sei e sei destinato a essere. Intanto che “B” è già nato, gli eventi di “A” continuano a interferire perché ancora i due lati esistono contemporaneamente come se fossero, allo stesso tempo, sia onde che particelle; tuttavia, a un certo punto, si produce la rottura, che, per come la vedo io, è il TAGLIO DEL CORDONE OMBELICALE: è tagliar corto con il dominio della madre, con la lealtà, con il controllo dell’inconscio, con il passato e con l’impossibilità che accada il miracolo del rinascere.

Il vero Orizzonte degli Eventi nell’Evoluzione Interiore avviene quando si arriva a questo limite di fusione fra due spazi che, tuttavia, sono chiaramente separati dal tempo, per quanto sia brevissimo. All’improvviso, e da un momento all’altro, si accede a un’altra dimensione, quella della Coscienza. Fino ad ora era solo una teoria, una idea letta, una fantasia, tuttavia, a un certo indeterminato momento diventa reale. Finisce la fantasia e, contemporaneamente, muore l’auto-ingannatore, il ciarlatano.

È nel momento in cui sorge la cecità che si presenta l’ultima opportunità di frenare il processo e di ritornare alla menzogna. Non lasciarci inghiottire da “B” può richiedere un grande e ultimo sforzo: su questa frontiera è ancora possibile. Se l’attitudine davanti alla verità che si manifesta è la gratitudine, allora si apre il cammino diretto verso la fioritura. Se l’attitudine davanti alla verità è l’esigenza, allora ci si rivolge verso il controllo e la sfiducia, avviene una regressione alla menzogna, quindi “A” continuerà a mantenere la sua consistenza materiale. A questo punto, la gratitudine per essere arrivati fino a lì si manifesta come un aprirsi alla resa, mentre l’esigenza è chiudersi alla libertà e alla trasformazione.

Il falso potere governa gli schiavi, e sempre acceca coloro che hanno provato a liberarsi, perché ritornino alla catena. Questo è il momento più delicato nel processo perché c’è in gioco la LIBERTÀ, l’uscire o no di prigione, il mettere o no in atto la “gran fuga” dal condizionamento il disidentificarsi o no da tutte quelle parti di noi che crediamo di essere, per dare il via, così, alla manifestazione della nostra essenza.

L’incertezza creata dal non sapere, l’impotenza prodotta dal non poter evitare, e il non controllo originato dal non voler essere qualcosa o qualcuno, aprono il cammino verso il risveglio naturale e spontaneo della Coscienza.

Il primo miracolo è stato la creazione di un ego, il consolidamento del governo del condizionamento, l’installazione del falso potere dell’ego per dirigere la vita; il secondo miracolo (che è molto meglio del primo) è la liberazione. Probabilmente, tutto il gioco della vita consiste nel creare le condizioni di schiavitù, per poi darci indicazioni e risorse per intraprendere la salita. Il viaggio dalla limitazione alla potenzialità è, in sé, lo stesso di quello dal condizionamento alla fioritura, o dalla schiavitù alla libertà.

Tutti noi che stiamo realizzando molteplici processi di evoluzione interiore, sappiamo che, prima o poi, giungerà il momento confrontate di prendere grandi decisioni, essenziali, e che cambieranno la nostra vita;  la più importante è quella di smettere di decidere, per lasciare tutto in mano dell’esistenza: è su questa frontiera che si offrono le circostanze adeguate per creare un nuovo e sconosciuto spazio, interno ed esterno; ed è questo il tempo in cui si apre una porta verso un universo di possibilità che non conosciamo.

Quando ci stiamo avvicinando a questo limite trasformatore, sorgono domande, mettiamo in discussione, conflitti e situazioni ci confrontano come non mai: siamo davanti al precipizio dell’evoluzione; le forme sono sul punto di cambiare. È il momento più appassionante della vita, siamo sul punto di rinascere, di dare alla luce, di risvegliare. Ti suggerisco che balli e balli e balli, che ti perda in un danza di abbandono e gratitudine, perché tutto quello che hai sognato quando eri addormentato sta già accadendo: hai sognato che potevi risvegliarti alla vita e alla gioia, e il sogno sta diventando realtà.

Alberto José Varela
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Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

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