SONO PASSATI 23 ANNI SENZA SCRIVERE NIENTE, E ADESSO OSO: testimonianza magnifica di come vive il suo processo di evoluzione una donna catalana.

COME PARLARE DI QUESTA GRANDE IDEA?

È questa la domanda a cui risponde una partecipante ai ritiri di Ayahuasca international che da 23 anni non scrive niente, e all’improvviso… arriva.

Alberto grazie per aver avuto la visione e le palle di portare questa fonte di saggezza in Europa.

Grazie a Darwin, perché con la sua musica mi trasporta e posso sentirvi e ballare con voi.

Tre giorni che mi ronzava in testa l’idea…senza sapere, si o no, lo faccio o non lo faccio, e dopo aver riflettuto ho deciso che dovevo farlo.

Perché se questo scritto servisse per aiutare anche solo una persona a prendere la decisione di andare ad un ritiro di Ayahuasca, ne sarà valsa la pena. Perché con quella decisione scatterà il click della guarigione. E con essa guarirò me stessa, contribuendo a tale decisione.

Cerco di spiegare brevemente, con il mio modesto vocabolario, ciò che è per me un ritiro.

Lì, si incontrano un mucchio di persone. Ci si osserva, ci si saluta, si parla, e infine ci si relaziona, così come siamo.

Durante il ritiro sorge la magia e inizia a prender forma qualcosa al tuo interno che ti trasforma. Le note, in te e nelle altre persone, si vanno aprendo e guariscono i cuori.

Le assunzioni per me sono magiche, ognuna diversa, speciale e guaritrice.

Da avere delle visioni, non averle, avere tutti tipi di sentimenti e ricordi, riposare, ballare come una pazza, riposare, vomitare. Ad ogni sessione lottavo sempre di meno. Non perché litigassi con qualcuno, ma perché mi costava molto lasciarmi andare. Lottavo con me stessa, perché ero per un cervello pieno di pregiudizi. Respirando bene e lasciandoti portare… alla fine fluisci.

Questa stessa sensazione è venuta con me a casa, portando un poco più di amore e pace nella mia vita. Non che tutto sia meraviglioso adesso, ma non lotto… non lotto tanto con me e questo è soltanto il principio.                                                    

Se c’è qualcosa di speciale e davvero risanante, questa è l’integrazione. Il mattino successivo ci si riunisce tutti di nuovo con i facilitatori. A me piace chiamarli Sciamani; Sciamani moderni, però Sciamani.

È incredibile come quelle persone aprano i nostri cuori e le nostre anime, con parole, giochi, canti, meditazioni. In poche parole, con le loro “terapie”.

Secondo me l’integrazione è la cosa migliore, e la considero super importante e necessaria per tirare fuori il miglior profitto e approfittare completamente dell’assunzione di Ayahuasca. Lì è dove comprendi il grande lavoro che stanno realizzando i facilitatori “ sciamani moderni”, quando in ogni situazione, approfittano di tutte le loro risorse, per aiutarci a sentire emozioni represse, che abbiamo così nascoste che neanche noi stessi sapevamo che esistessero. Che ci stanno tormentando dal nostro interiore, come un nemico invisibile, impossibile da vincere fino a che non lo riconosci. Loro ti aiutano a scoprire tutta quella pattumiera nella quale si sono trasformate quelle paure, pregiudizi e sentimenti mal portati, così che potrai disfarti di loro, fino ad essere libero.

E sono qui, desiderando e pianificando il mio prossimo ritiro. Sono cosciente che questo per me è iniziato adesso. Mi è rimasto un grande lavoro davanti fino arrivare ad essere libera. Poter vivere e morire in pace. Adesso mi viene la voglia di farlo, non di rimanere nell’intento. Per tutto questo e per altre migliaia di cose, pensieri, sentimenti e situazioni, che sto vivendo da allora.

Voglio ringraziare a Ayahuasca international in Cataluna perché senza il vostro aiuto questo non starebbe succedendo. In particolare: Sergio, il ragazzo e saggio sciamano con gli occhi che stupiscono; Aleandra, tanta bellezza e saggezza insieme in una donna Sciamano; Darwin, il grande sciamano saggio, bello e magico; Alberto José, lo sciamano saggio e poderoso. E tutti i fratelli che ho trovato sulla mia strada.

Di nuovo grazie di tutto. Questa lettera è scritta da una donna che da oltre 23 anni non scriveva nulla, e alla fine non ho chiesto aiuto né per inviarla né per correggerla. Ho vinto il mio brutto rapporto con le macchine e la paura del ridicolo… soltanto bisogna tenere in conto che l’ho fatto totalmente dal mio cellulare, la foto l’ho fatta l’altro giorno mentre giocavo con mia figlia ed una mia amica.

 

Rosana

 

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Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

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