REIKI E AYAHUASCA
La comunità scientifica inizia a riconoscere il potere curativo di tecniche che fino a poco tempo fa erano condannate.
Conosco il Reiki da più di 20 anni, non molta gente lo conosceva in questa epoca emi ha interessato per questo. Ho letto vari libri e ho visto innumerevoli volte come si pratica; anche ho ricevuto sessioni che mi hanno calmato diversi malesseri. Circa 15 anni dopo, quando stavo dando Ayahuasca in Spagna, ho avuto l’opportunità di conoscere più da vicino una maestra di Reiki che arrivava al Ritiro di Ayahuasca a realizzare il suo processo personale, però inoltre con il chiaro proposito di migliorare le sue sessioni di Reiki. Lei si considerava una terapeuta che aveva la capacità di andare molto più in là delle possibilità che le offriva la tecnica in se.
In questi casi sempre suggerisco ai terapeuti che si addentrino nel loro mondo interiore per sanare gli aspetti occulti, cosa che beneficia loro automaticamente nella qualità del lavoro che realizzano con gli altri. Però anche le ho suggerito che facesse la domanda nella sessione che le ho offerto di Ayahuasca.
Per questo consultò con la sua propria coscienza, questo tipo di consulta si può realizzare quando la coscienza è espansa come conseguenza dell’aver bevuto Ayahuasca; e in quel momento ha potuto visualizzare un cambiamento qualitativo nella pratica con il Reiki, unendolo con l’Ayahuasca. La domanda era: “Come mescolarlo?”
La cosa notevole fu che non doveva dare Ayahuasca ai suoi clienti, bensì che era lei che doveva berne un poco prima di ogni sessione di Reiki con altre persone.
Dopo aver partecipato a vari ritiri nei quali assunse Ayahuasca che sana e illumina l’interiore dell’essere umano, e di connettere profondamente con lo spirito di questa pianta amazzonica, ha deciso di cominciare a praticare ciò che aveva visto che doveva fare. Si è portata l’Ayahuasca per berla prima di ogni sessione. Le ho indicato di farlo 20 minuti prima di ogni sessione, dato che è il tempo minimo che richiede il processo di connessione. Altra raccomandazione fu non berne più del 10-20% di quantità che si assume in una sessione normale di Ayahuasca. Noi le chiamiamo “microdosi”, che raccomandiamo a persone che la assumano diariamente in casa propria per abbordare diverse dolenze o problematiche. In questa quantità minima si fortifica il corpo e si attiva il sistema immunologico, tra gli altri benefici, però in questo caso della maestra di Reiki, è per creare uno stato di apertura e connessione che potenzia i sensi e amplifica le emozioni e i sentimenti, questioni fondamentali per poter realizzare una qualsiasi sessione ad un’altra persona. Ancora di più se si tratta di amministrare una canalizzazione di energia sanatrice come fa il Reiki.
Dopo averlo praticato per varie sessioni e con differenti clienti, si rese conto che i risultati ottenuti nelle persone erano migliorati notevolmente, che si erano potenziati in modo significativo, e d’altro lato lei si sentiva molto meglio dopo ogni sessione dato che l’Ayahuasca esercita come uno scudo protettore davanti al transito di energia che si realizza in una sessione di Reiki.
Il suo processo è continuato, poi è andata in selva a ricevere maggiori informazioni di come utilizzare l’Ayahuasca combinata con il Reiki, cosa che diede un giro totale nella sua pratica come guaritrice.
In questo momento tanto il Reiki come l’Ayahuasca si sono manifestati nel mondo spirituale e terapeutico da dozzine di Stati, migliaia di persone che sempre di più conoscono queste tecniche di sanazione. Una proviene dal Giappone a partire dal secolo passato, altra dall’Amazzonia colombiana da notevoli decenni. Ognuna ha il proprio potere e la sua propria frequenza, però insieme si moltiplicano. Ora si stanno incontrando per realizzare un’alleanza sanatrice.
Così come l’Ayahauasca sta arrivando ogni volta con più formalità e organizzazione nelle città di tutto il mondo come una tecnica di guarigione e risoluzione di conflitti, e il Reiki sta occupando luoghi più importanti all’interno della comunità guaritrice e incluso medica e professionale.
Non da molti anni si criticava e perseguiva la pratica del Reiki, però da alcuni giorni si viene a sapere della notizia che il Reiki è stato elevato a Titolo universitario da un’università pubblica spagnola, pubblicando questo testo in vari mezzi di comunicazione della Spagna:
La Federazione Spagnola di Reiki riesce a elevare a livello universitario i corsi di Reiki che impartisce. Il titolo lo consegnerà una delle 6 università pubbliche spagnole.
Si converte così nell’unica entità che mantiene un accordo di collaborazione con un centro come il CEDEU, Centro di Studi Universitari e un’università spagnola come l’ Università Rey Juan Carlos che ti permette di diplomarti con un titolo di un corso superiore universitario in formazione di Reiki.
D’ altro lato le notizie che ci arrivano dell’Ayahausca provenienti dalla comunità scientifica internazionale sono ogni volta più promettenti. Non solo si è dimostrato nella clinica San Pau di Barcellona che l’Ayahuasca non danneggia la salute, bensì che inoltre, come lo pubblicava alcuni giorni fa il periodico El Paìs, dimostra i benefici che proporziona il consumo di Ayahuasca per casi di depressione e dipendenze; esponendo casi di testimonianze rilevanti, come è stato il caso del Primo Ministro francese, che ha superato le sue dipendenze di tanti anni con un trattamento con Ayahuasca realizzato nella selva amazzonica. In un altro periodico brasiliano pubblicarono il lavoro realizzato con l’uso di Ayahuasca in diversi carceri, che hanno ottenuto risultati sorprendenti.
Siamo davanti ad un’epoca nella quale stanno emergendo nuove tecniche e espedienti, che anche se sono utilizzati da decenni, si stanno conoscendo sempre di più nel mondo, apportando soluzioni a problemi che sembravano non averlo, almeno con ciò che fino ad adesso si conoscevano.
Nel processo di espansione di tali tecniche si sta discutendo molto sul fatto se siano o meno “buone” dato che non sono tanto conosciute come altre tecniche. Come sempre si crea un dibattito sulla possibilità di aprirci o no al nuovo. L’informazione scientifica e sperimentale sta svelando i benefici che apportano e facendo pubblico il riconoscimento del potere che hanno.
I terapeuti, guaritori, medici, psichiatri, psicologi e psicoterapeuti che si aprono allo scoprire il potere che ha l’integrazione di queste tecniche saranno un domani gli autentici assessori nella salute e benessere, dato che è arrivato il momento di aprire la nostra mente al nuovo, per la fusione e l’integrazione, per l’investigazione delle nuove forme di trattare le malattie e dolenze.
In Europa ho fondato la prima Scuola Europea Ayahuasquera, che è un autentico laboratorio sperimentale che ci sta lasciando stupiti per vedere e sentire come si dispara l’energia sanatrice quando si integra libera e responsabilmente a diverse correnti o linee di lavoro. Nei cicli formativi che realizziamo in Messico, Spagna, Germania, Italia insegniamo a integrare differenti tecniche, metodi e approcci, con l’uso psicoterapeutico di Ayahuasca, affinchè ogni alunno possa determinare da solo qual è la formula adeguata e precisa che adotterà per la sua propria evoluzione personale, esperimento che le apporterà le chiavi di come realizzare una pratica attiva nel lavoro di sanazione o di superamento personale con altre persone.
Alberto José Varela