Home QUANDO LA RICERCA NON È INTERNA: La pericolosa necessità di essere guidati da altri. QUANDO LA RICERCA NON È INTERNA: La pericolosa necessità di essere guidati da altri.

QUANDO LA RICERCA NON È INTERNA: La pericolosa necessità di essere guidati da altri.

CERCARE SEMPRE FUORI O TROVARE UNA VOLTA PER TUTTE DENTRO?

C’è un’idea che circola per il mondo da millenni, che ha trasformato molti esseri umani in invalidi…

 

«CHE PER ACCEDERE A LA SPIRITUALITÀ O ALLA GUARIGIONE BISOGNA ESSERE GUIDATI»

«CHE È NECESSARIO UN MAESTRO O SCIAMANO PER ATTRAVERSARE UNA SITUAZIONE DIFFICILE»

«CHE È UN ALTRO QUELLO CHE TI SALVA»

Come se la nostra anima non sapesse dove andare, o come se non avessimo una nostra saggezza per trovare l’uscita. Non ti sembra assurdo?

Ma non è necessario negare l’importanza di un sciamano o un maestro in un momento della vita. “Solo un momento” per potere continuare il cammino dal proprio potere di decidere.

Avere bisogno di un sciamano per fare un viaggio interiore con Ayahuasca è la stessa cosa che avere bisogno di un maestro per prendere una decisione, o avere bisogno del terapeuta per risolvere qualche problema. È AVERE BISOGNO DELL’ALTRO, e questo può creare dipendenza e gran insicurezza in se stessi.

Eppure bisogna riconoscere che durante il tragitto di evoluzione di ognuno, ci sono momenti nei quali può essere necessario, per alcuni, che appaia una guida o maestro, ma se questi finiscono per rimanere come punti di riferimento elevati, saranno proprio coloro che bloccheranno la tua evoluzione interiore, poiché staranno compiendo la stessa missione dei genitori: PROTEGGERE, PREVENIRE, GUIDARE… cioè la stessa cosa di sempre che ci ha fatto rimanere in un infantilismo emozionale (con la corrispondente sensazione di impotenza e debolezza)

Quando si lavora con la connessione della gente, bisogna accompagnare, non guidare; bisogna sostenere, non aiutare; bisogna stare in presenza amorosa e comprensiva, non risolvere.

QUELL’ACCOMPAGNAMENTO DOLCE, AMOROSO E LUCIDO È QUELLO CHE NOI CHIAMIAMO “FACILITARE” AFFINCHÉ QUALORA APPAIA QUALCHE PIETRA DURANTE IL TRAGITTO LA PERSONA SI CONNETTA CON IL PROPRIO POTERE PER SALTARLA.

È molta la gente che ci ringrazia per non interferire nel processo doloroso o angosciante, per non provare di alleviare la sofferenza che possa prodursi nel viaggio, che ci dedichiamo solo ad essere presenti, curando i dettagli affinché ogni partecipante che sta avendo l’esperienza con Ayahuasca abbia un incontro intimo con questa fonte di luce.

Se una persona si rende conto che non fa per lei, non lo faccia mai più. NON È PER TUTTI. Ma affinché ognuno si renda conto di ciò, deve sperimentare in prima persona.

La prima esperienza deve essere molto prudente, e come ci ha insegnato il Taita Querubín (sciamano colombiano) la prima volta che si prende Ayahuasca, deve essere in piccole dosi, a poco a poco. NON CERCARE L’ESPERIENZA STRAORDINARIA LA PRIMA VOLTA.

Grazie a tutti gli sciamani e Taita che ci hanno guidato amorevolmente nei nostri processi di guarigione, perché essi sono stati presenti nel momento giusto, ma noi decidiamo di continuare per la nostra strada, avendo fiducia in noi stessi.

QUESTO TRASMETTIAMO ALLA GENTE, FINCHÉ AD UN DETERMINATO MOMENTO, NON DEBBANO VENIRE DA NOI MAI PIÙ.

Se vuoi partecipare alla Scuola Europea Ayahuasquera, nella quale creiamo una situazione affinché tu impari da te stesso, mettiti in contatto con noi: [email protected]

In questa scuola non è necessario usare Ayahuasca, perché è focalizzata sulla comprensione profonda di processi di evoluzione personale.

È STATA L’AYAHUASCA STESSA AD INSEGNARCI CHE BISOGNA SMETTERE DI ASSUMERLA UNA VOLTA CHE CI HA CONSEGNATO CIÒ DI CUI AVEVAMO BISOGNO.

 

Alberto Varela

[email protected]

 

 

Lasciaci un commento su questo articolo o condividilo con noi.

WhatsApp
Twitter
Facebook
LinkedIn
Email
Picture of Alberto José Varela

Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

Altri articoli di Alverto

Alberto José Varela

L’Impronta Senza Traccia

L’incontro tra Rumi e il suo maestro, di cui, comunque, non è opportuno pronunciare il nome, perché ogni vero maestro sa di non esserlo.
Rumi il discepolo. Discepolo significa apertura al divino. La parola “maestro” è solo un simbolo che indica un’apparenza di qualcuno. Qualcuno che sa di non esserlo. Come molte storie di maestri e discepoli, sono storie di puro amore.
Questa è una storia molto particolare, che è tenuta in grande considerazione nei circoli sufi.

Leggi di più >>

Elige un Idioma

Selecciona tu Idioma