PRINCIPI DELLA SCUOLA EUROPEA AYAHUASQUERA: Saper dire un NO affinché nasca un SÌ incondizionato.

LIVELLO BASE DELLA STRUTTURA DEL MODELLO DI LAVORO CHE CONDIVIDIAMO

Comprendere i punti fondamentali su cui si basa il programma di formazione della Scuola Europea Ayahuasquera.

 

Dal primo giorno in cui è iniziata la scuola, e in ogni momento in cui si presenta l’opportunità, Alberto espone più di una volta una serie di punti che si possono affrontare in vari modi e che contengono le basi di tutto quello che si insegna.

Questi punti descritti in seguito, hanno la capacità di disarticolare il sistema di credenze di molti dei partecipanti, affinché assumano un’attitudine di dis-apprendimento. Alcuni possono comprenderli, assimilarli e integrarli, altri no, e se ne vanno perché non possono abbandonare nessuna delle credenze che li intrappola, è un grande atto di consapevolezza riconoscerlo e decidere di andarsene. Bisogna ringraziare chi si accorge in tempo che il suo sistema di credenze non si sposa con le premesse basilari che sostengono ciò che proponiamo nella scuola.

Disimparare e deconfigurare è come dire addio a tutto ciò che è stato imparato per fare spazio al nuovo.

Questo è il concetto preferito di Alberto Varela, che ha chiamato ciò che espone PROGRAMMA DI DEPROGRAMMAZIONE, e pone la domanda: è possibile aprire la porta al nuovo con ciò che già sappiamo? Si può imparare qualcosa di nuovo conservando ciò che abbiamo già imparato prima? Si può creare un nuovo ordine senza prima disordinare ciò che era così ben ordinato? Si può cambiare un modello di vita se non muore il creatore del vecchio modello?

Questo disordine di idee e credenze produce un caos, che i partecipanti vivono come se stessero in una toma di Ayahuasca. Per questo Alberto dice che non ha bisogno dell’Ayahuasca per creare uno stato espanso di coscienza. Fa queste sessioni di DEPROGRAMMAZIONE offrendo uno spazio di confronto per i partecipanti, realizzando tocchi di No-Terapia, un metodo abbastanza complicato da digerire, ma che produce un risveglio della coscienza e un autentico sollievo nel poter vedere nuove possibilità reali da attraversare e trovare soluzioni originali.

VOGLIAMO E NON VALE DIRE “NO” PERCHÉ CI STIAMO APRENDO AL SÌ INCONDIZIONATO.

 Una lunga lista di NO per poter dire un solo SI alla presa di potere personale:

NO, NO, NO, NO …!  Quante volte abbiamo evitato di usare il NO? Quante volte abbiamo sentito il NO con una certa ribellione e rifiuto? In quante occasioni ci avrebbe fatto benissimo dire un NO contundente o obbedire a un saggio NO? Quante volte abbiamo usato il NO per evitare, per fuggire, per non abbandonarci al nuovo e al diverso? Siamo consapevoli che il NO ci ha dato un falso potere per manipolare, rifiutare o umiliare gli altri?

Questo dimostra che è una parola chiave nella nostra evoluzione. Perché se non sappiamo dire “NO” a partire dal potere e dalla sensibilità dell’autorità, non sapremo mai dire un “SÌ” di cuore.

-Non lavoriamo con l’Ayahuasca ma con la consapevolezza. Non veneriamo né adoriamo gli strumenti o le tecniche. Non rendiamo culto a nulla che sia separato dall’esistenza.

-Non ci concentriamo sul fare ma sull’essere. Non ci interessa dover fare qualcosa per ottenere qualcosa. La legge di causa ed effetto ci automatizza ed elimina la coscienza. Le macchine non hanno bisogno dell’intelligenza.

-Non proponiamo una guarigione agli altri ma a noi stessi. Non ci focalizziamo su quello che succede agli altri ma su ciò che si può risvegliare e connetterci agli altri. Ispiriamo il risveglio stando svegli.

-Non lavoriamo per soldi ma con i soldi. Consideriamo i soldi come una parte dell’energia guaritrice, come un motivo dell’evoluzione della predisposizione alle cose materiali. I soldi sono sacri come qualsiasi altra cosa.

-Non offriamo aiuto, guarigione, viaggi visionari, risveglio o illuminazione, ma appoggio e accompagnamento. La tecnologia necessaria per poter trascendere è così complessa che c’era bisogno di qualcosa senza forma.

-Non diamo conoscenze. Non trasferiamo esperienze. Non insegniamo agli altri, ma attiviamo la capacità di conoscenza che ognuno possiede. Il sapere non si può consegnare, si deve generare dentro ogni essere umano che abbia il coraggio di addentrarsi con fiducia in ciò che non è conosciuto.

-Non promettiamo risultati o soluzioni. Offriamo degli strumenti e dei mezzi per la presa di potere. Non facciamo terapia né trattiamo. Non offriamo una trasformazione o un cambiamento. Stiamo comprendendo.

-Non facciamo parte di nessuna organizzazione ayahuasquera, spirituale o terapeutica. Senza Ayahuasca continueremo a fare lo stesso. Non seguiamo nessuna tradizione indigena, né scuola spirituale, né filosofia di vita.

-Non abbiamo una maniera rigida di fare le cose. Creiamo, ridisegniamo e rielaboriamo. Non ci basiamo su norme fisse e non generalizziamo, consideriamo l’individualità di ogni momento e situazione.

-Non ci basiamo su titoli o traiettorie, ma sull’esperienza e la manifestazione carismatica dell’anima. È così meraviglioso un essere umano che non giudica, perché è pulito. Lo sguardo puro è il nostro capitale più grande.

-Non c’è salvezza né soluzione. Non vogliamo né possiamo salvare nessuno, né il mondo né l’umanità. Non c’è soluzione per la crescita incontrollabile dell’inconsapevolezza nel corso della storia. L’unica cosa che possiamo fare è Trascendere. Questo è Sanare l’anima liberandola dalle catene del condizionamento.

-Non ci appoggiamo su piani rigidi, o su agende predefinite, ma sulla spontaneità e l’ordine. La fiducia ci ha insegnato a fluire, l’amore ad abbandonarci e la libertà ad aprirci. Questo è l’ordine che rispettiamo: 1-La fiducia 2-L’amore 3-La libertà. Poi tutto il resto.

-Non contribuiamo all’attaccamento e all’ammirazione nei confronti dei facilitatori, delle tecniche o dei referenti esemplari. Non proponiamo guide da seguire o imitare, ma che ognuno segua se stesso.

-Non stimoliamo il raggiungimento di mete, obiettivi o alti ideali, ma permettiamo il fiorire. Non suggeriamo o facciamo sì che le persone cambino o migliorino, ma che si rendano conto di ciò che non sono.

-Non c’è nulla che ci impedisca di dire di Sì, davvero e con coscienza. Sì alla vita, sì all’amore, sì alla comprensione, sì al divertimento, sì alla libertà, sì all’esperienza che dobbiamo attraversare. La paura è reale ma non ci può dominare.

 

Alberto José Varela

[email protected]

 

Lasciaci un commento su questo articolo o condividilo con noi.

WhatsApp
Twitter
Facebook
LinkedIn
Email
Picture of Alberto José Varela

Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

Altri articoli di Alverto

Alberto José Varela

L’Impronta Senza Traccia

L’incontro tra Rumi e il suo maestro, di cui, comunque, non è opportuno pronunciare il nome, perché ogni vero maestro sa di non esserlo.
Rumi il discepolo. Discepolo significa apertura al divino. La parola “maestro” è solo un simbolo che indica un’apparenza di qualcuno. Qualcuno che sa di non esserlo. Come molte storie di maestri e discepoli, sono storie di puro amore.
Questa è una storia molto particolare, che è tenuta in grande considerazione nei circoli sufi.

Leggi di più >>

Elige un Idioma

Selecciona tu Idioma