BULIMIA, ANORESSIA, SUICIDIO e AUTODISTRUTTIVITÀ.
Quando l’anima ci conduce dritti verso la soluzione di tutti i disturbi e sbilanciamenti.
Mi trovo a Milano, per condurre un ritiro tematico sulle relazioni umane, il cui tema centrale è la distanza che creiamo tra noi esseri umani e il disamore che questo provoca. Come porre fine a questo meccanismo, intanto che cerchiamo di gestire l’apertura di noi stessi e l’avvicinarci a una fonte d’amore?
Ieri, sabato, mentre pranzavo nella cucina della nostra casa di Milano, con Erik e Claudia, è venuta a trovarmi Vittoria, una giovane donna molto carina, che desiderava parlare con me. Vittoria fa parte della nostra organizzazione internazionale, la conosco da circa due anni, ma questa è la prima volta che viene a parlarmi di se stessa. Si è accovacciata davanti a me e mi ha raccontato molto del suo processo di sanazione dalla bulimia, le ricadute e tutto ciò che accompagna questo tipo di disturbi alimentari, cosicché le ho domandato: “Vivi con persone che ti vogliono bene?” E lei mi ha risposto: Sì, anzi mi amano. Vivo nell’epicentro di Inner Mastery di Roma, e in questa comunità tutti mi vogliono bene, anche prima, quando vivevo in Germania o in altre case dell’organizzazione o in tutti i posti dove sono stata, mi hanno sempre voluto bene, mi hanno sempre accettata e trattata bene, non ci sono posti dove mi rifiutano o mi trattano male… a quel punto si è emozionata e guardandomi dritto negli occhi mi ha detto: STO SCAPPANDO DALL’AMORE.
Fino a quel momento ero intento a consumare il mio pasto, ma davanti a una simile manifestazione, ho preso al volo il telefono e le ho scattato una foto, non volevo perdermi quell’istante, e le ho detto: “Grazie per questo incontro e per questa immagine che mi regali, perché mi ispira nello scrivere e pubblicare domani un articolo riguardo all’ossessione della fuga dall’amore”. Abbiamo riso, e ho aggiunto: “Il processo è già in corso, non ho nulla da dirti, stai percorrendo il cammino di ritorno verso il tuo Essere, e verso l’apertura a ricevere l’amore che ti meriti”.
Alla sera, con tutti i partecipanti al ritiro, abbiamo fatto un gioco che prevedeva di esprimere anonimamente un segreto riguardo alle nostre relazioni, alla nostra sessualità, ai nostri partner, ecc. I bigliettini scritti si sono rivelati un’incredibile documento che rivelava, da diversi punti di vista, l’inspiegabilità della sofferenza umana che scaturisce da tutte le nostre relazioni. Con l’intenzione di farne un cocktail di storie e di domande, li abbiamo letti tutti, senza sapere a chi appartenessero, così che ne è scaturita una sintesi concettuale riguardo a ciò che stava emergendo, la quale ci ha portato a individuare una definizione per una condizione collettiva, che suona più o meno così: LA MIA VITA DIPENDE DAGLI ALTRI. LA FELICITÀ UMANA È NELLE MANI DELLE RELAZIONI. LA SOMMA DI TUTTE LE NOSTRE RELAZIONI CUSTODISCE LA CHIAVE E I SEGRETI DELLA NOSTRA SOFFERENZA.
Abbiamo trascorso molte ore immersi in un solo tema: l’impossibilità di creare e sostenere relazioni soddisfacenti, o che ci permettano di vivere rilassati e in pace, in una condizione di piacere. Abbiamo approfondito l’impotenza di ciò che sentiamo per via del fatto, che a un certo momento, come esseri umani, ci siamo chiusi all’esperienza dell’amore. Questa negazione essenziale della trascendenza nelle nostre vite ci presenta un conto salato, a volte ci costa la salute e perfino la vita. È probabile che molte delle persone affette dalle più diverse patologie, o coloro che si tolgono la vita, abbiamo un punto in comune: non sono riuscite ad aprirsi all’amore, a ricevere e a dare amore. Perché è questo lo scambio vitale che dà senso alla vita, ci connette con gli altri e crea una rete che ci sostiene, ci dà contenimento e ci sospinge verso le gioie più alte.
SEMBRA CHE LA SANAZIONE DELLA NOSTRA ANIMA SIA CONNESSA ALLA “SCOMODA” NECESSITÀ DI ATTRAVERSARE L’ESPERIENZA DELL’AMORE.
Oggi, domenica 6 ottobre chiudiamo questo ritiro, dove più di 30 persone sono venute ad arrendersi a ricevere tutto quello che si meritano. Abbiamo attuato un processo di recupero della dignità, perché l’innocenza è alla base del meritarsi l’amore e tutto ciò che ci arriva e ci riempie completamente.
Porteremo questo ritiro anche a Roma, Madrid, Marbella, Barcellona, Buenos Aires, Istanbul, Tel Aviv e in molte altre grandi città; questo di Milano non è stato che il primo di una lunga serie di incontri in cui ci ritroveremo proprio per questo: AVVICINARCI CON CORAGGIO E AUDACIA ALL’AMORE.
Alberto José Varela