NON SONO DIPENDENTE, HO UNA O PIÙ DIPENDENZE DA GUARIRE
Chiarimento circa un fenomeno che si produce nei partecipanti che assistono ai Ritiri del Programma di Recupero.
Le persone che sperimentano una guarigione profonda legata al superamento di dipendenze, raccontano come si liberano di “qualcosa” o “qualcuno” che li aveva posseduti all’interno, come se fosse un entità energetica che li domina interiormente e della quale possono disfarsi, qualora riescano a tagliare il cordone che la mantiene.
A volte tale entità è percepita come uno spirito, un demonio o un insetto – ognuno lo vede o sente in una maniera differente – tutti si riferiscono all’insieme di pensieri, convinzioni, emozioni e sentimenti che si sono raggruppati per dare origine alla dipendenza. Stiamo parlando di quell’ESSERE DIPENDENTE che tutti hanno dentro e che ci spinge ad essere sottomessi, ad essere schiavi, a vivere intrappolati in dipendenze.
È un ESSERE generato da insoddisfazioni, da debolezze, da errori di percezione, da traumi non risolti, da mancanza di amore o accettazione e da mille altre cause ancora, che ogni essere umano configura in maniera propria, creando una struttura dipendente, fino a che non nasce quell’ESSERE DIPENDENTE che vive dentro questa struttura.
Tale ESSERE dipendente che vive dentro vuole che c’identifichiamo e diciamo SONO DIPENDENTE, per perpetuarsi e non essere espulso, per non uscire mai più da quella struttura dipendente che lo cattura.
Quando si riconosce la presenza di tale identificazione con l’atteggiamento dipendente, significa rendersi conto che un essere umano non PUÒ MAI ESSERE DIPENDENTE, bensì AVERE UNA O PIÙ DIPENDENZE. In quel momento è quando recide il laccio più forte e profondo che lo lega alla dipendenza.
Affermare “SONO DIPENDENTE” è come perpetuare la dipendenza, è confermare che non si può uscire da quello stato di schiavitù, è proiettare per tutta la vita una condotta distruttiva. Questo pensiero concreto – che “non si può smettere di essere dipendente” – è il pensiero principale che dà energia a questa entità che possiede chi si crede dipendente.
Alberto José Varela
