TUTTA L’UMANITÀ POTREBBE ESSERE UNA COSCIENZA COSMICA!
L’intimo legame che c’è tra il risveglio della coscienza, la comunicazione tra umani e la trasformazione della realtà del pianeta.
Mi sovviene un’utopia, qualcosa che difficilmente potrà realizzarsi, ma che tuttavia vi sono possibilità concrete di ottenere. Ciò che è difficile non è impossibile. Il risveglio individuale e collettivo, assieme alla trasformazione di questa umanità, sono alcune delle tante alternative che abbiamo; alcuni le stanno ottenendo, moltissimi altri no.
Vi sono due grandi salti da fare nel processo evolutivo della coscienza di un essere umano: uno è il passaggio tra l’assopimento ed il risveglio, l’altro è tra il risveglio e il raggiungimento di una trasformazione interiore. In entrambi i casi c’è un comune denominatore: UN PROCESSO, nel quale abbonda l’attività comunicativa e di coesione. La comunicazione trasmette segnali, lega e CONNETTE. La coesione crea i legami tra le persone che hanno un’attrazione comune o un’affinità, e UNISCE. Sono due fasi dello stesso fenomeno: connettere è il principio, unire è la fine.
La comunicazione non è mai stata tanto semplice nel mondo in cui viviamo, eppure esso è così poco coeso. Le notizie volano alla velocità della luce, ciò che succede da qualche parte giunge fino all’ultimo angolo del pianeta in pochi secondi. Non abbiamo mai avuto l’opportunità di essere connessi l’un l’altro come ora, eppure la comunicazione non implica per forza la coesione. Quando vi è un legame di coesione, si crea connessione profonda, ed è proprio la CONNESSIONE SENTIMENTALE una delle premesse della nuova spiritualità che si avvicina, basata sul risveglio, sulla comunicazione, sull’interazione e la trasformazione individuale, partendo dal rispetto e dall’affetto.
- Il Primo Passo: La Comunicazione
Oggi comincerò a trattare della comunicazione, perché è il mezzo attraverso cui tutto comincia a succedere. La comunicazione è la base e l’essenza dell’interazione, ed è il nesso tra l’essere addormentati e risvegliarsi. La CONNESSIONE è la realizzazione della COMUNICAZIONE. Se in questo momento mi sento connesso a te e tu a me, è perché questa comunicazione ce lo sta permettendo. Se oltre alla comunicazione ci fossero anche molti punti in comune, si creerebbe coesione, e se vi fosse dell’affetto, ecco che si creerebbe un legame; quest’ultimo caso supporrebbe che sia tu che io fossimo aperti di cuore.
La comunicazione è solo la parte più superficiale, che tuttavia offre l’opportunità di rendere possibile tutto il resto. In ogni comunicazione vi sono dei codici di relazione che esistono tra l’emittente ed il ricevente. In ogni relazione vi sono le radici del condizionamento o del programma che ci controlla. Per questo è importante approfondire l’argomento, per legarmi a qualsiasi cosa o persona esterna.
Sto scrivendo, in questo momento, e mio figlio Elián mi porta un succo d’arancia… potrei berlo e goderne, ma per farlo dovrei essere connesso alla mia voglia di godimento; potrei legarmi all’arancia, all’albero, al seme e alla natura, connettendomi affettivamente e rispettosamente a questo succo d’arancia; lo faccio, e facendolo sento di bere una medicina, di bere vita, ne accetto la freschezza e i nutrienti per il mio corpo; lo posso fare perché sono connesso alla mia coscienza. In pochi secondi mi sono unito a ciò che ho bevuto. Nel Tantra (una filosofia buddista) si afferma che è in questo modo che si espande la coscienza. Lo porto solo come esempio di come possiamo trasformare i momenti nei quali entriamo in CONTATTO con altri esseri viventi, perché è lì che stanno le chiavi della connessione affettiva. Sta tornando mio figlio, ma stavolta con un piatto di pezzi di mango, si siede al mio fianco, mangiamo assieme e lui comincia a pararmi del mango, delle sue proprietà, da dove proviene e chi coltiva il mango che stiamo mangiando; ora sono connesso e unito al mango, al suo sapore, alla natura e a Elián. Ogni unione comincia con una connessione e ogni connessione con una comunicazione. Se rimaniamo alla periferia della comunicazione non potremmo ricavare tutto il beneficio che essa può darci.
Comunicare significa diffondere, far arrivare un messaggio, vuol dire stabilire un contatto tra emittente e ricevente, avvicinarsi alle persone, permettere che si conoscano individui da tutto il mondo. La comunicazione stabilisce legami, connette, prende e porta informazioni, ma ha anche la capacità di creare delle interconnessioni, ampliare l’intelligenza e perfino ispirare il risveglio.
NON POTREMO FARE NULLA PER TRASFORMARE IL MONDO SE COLORO CHE VI VIVONO SONO ADDORMENTATI. E ANCORA MENO POTREMO FARE SE GLI ADDORMENTATI NON COMUNICANO TRA LORO. È chiaro che la comunicazione tra persone addormentate distrae, rinforza la disconnessione e rende più profondo il sogno, poiché esse si relazionano con la parte che vuole continuare a dormire per sempre. Ma è ugualmente chiaro che la comunicazione, quando diventa profonda, è uno strumento talmente potente che può creare le condizioni per il risveglio.
Noi che aneliamo a grandi e profondi cambiamenti in noi stessi, nel mondo e nella società, potremmo avere un grande potere se fossimo capaci di unirci per mezzo della comunicazione e dei legami che si creano con lo scambio di idee, progetti, scoperte, esperienze e sentimenti. COMUNICAZIONE PURA, SENZA PESI, SINCERA, SENZA L’INTERFERENZA DI EMOZIONI, NEUTRA, SENZA IDENTIFICAZIONI: COMUNICAZIONE COSCIENTE. Sarebbe un’autentica porta aperta verso una Nuova Era rinnovata, giacché quella che oggi conosciamo come “New Age” già è obsoleta e caduca. Sebbene sia stata una forte tendenza verso la spiritualità non religiosa e un modo di vivere sano, che si è estesa in gran parte del mondo e ha creato molto interesse in milioni di persone, non è stata sufficientemente capace di consolidare progetti di trasformazione per l’umanità. È nata sul mutuo accordo di quei milioni di persone che volevano ribellarsi contro la cultura e il sistema, in favore di pace e amore. Ma questo movimento contro-culturale ebbe parecchie sfumature adolescenziali e finì con l’organizzazione di gruppi, o comuni, capeggiate da personalità più di spicco e con autorità (genitori) che hanno trasformato tante persone in “discepoli”, “accoliti” o “seguaci” (figli). Chiaramente hanno creato una tendenza, uno stile ed un’apertura, ma al massimo hanno saputo creare soltanto alcuni gruppi isolati, che isolavano a loro volta le persone dalla società. Finora non è stato possibile creare una proposta che andasse oltre gli interessi parziali o settari e che abbia sufficiente forza di penetrazione nell’individuo e nella società. Non sto parlando di creare un partito politico, una religione o una holding, ma di un tipo di approccio unificatore, accompagnato da un determinato tipo di comunicazione che integri.
La nuova spiritualità sarà in sé un sistema di comunicazione con l’essenza dell’essere umano, che unisca e avvicini le persone, non per vivere in comuni isolate, ma per vivere fusi con la società, con un’individualità luminosa e armoniosa. Ancora non abbiamo conquistato questo stato di purezza e innocenza interiore.
Ancora non siamo coscienti dell’importanza di giungere al prossimo con una COMUNICAZIONE COSCIENTE. “Contattare” è la chiave di tutto ciò che possiamo costruire in futuro. Le interconnessioni con le persone sono la base sulla quale si sosterranno i movimenti trasformatori dell’umanità. MA PER QUESTO DOBBIAMO COMINCIARE UN LAVORO DI PULIZIA PROFONDA DELLA COMUNICAZIONE, CHE ATTUALMENTE È SPORCA, PESANTE E CONTAMINATA DA TRAUMI PERSONALI NON RISOLTI. La comunicazione con se stessi, verso dentro, è ciò che determina la comunicazione verso fuori.
Nelle famiglie, nelle aziende o nelle organizzazioni esistono una comunicazione interna e una esterna, molto differenti tra loro, ma entrambe rette dal tipo di comunicazione che ogni membro di questi gruppi ha con sé. Il punto dal quale comunichiamo con gli altri è lo stesso dal quale comunichiamo con noi stessi.
Si avvicina un’unificazione che comunicherà e si metterà in contatto con noi da un luogo trascendente che tutti abbiamo, ma che richiede una trasformazione interiore in ognuno di coloro che vogliono cambiare ciò che non funziona nel mondo. Se non lo facciamo, continueremo a comunicare come finora, dalla periferia, come se fossimo menti programmate, dei robot, intelletti ed ego reazionari, che difendono, attaccano e lottano.
Siamo esperti nel lamentarci di tutto ciò che non va bene, di ciò che non serve o che ci fa soffrire, e la nostra massima specialità è fare resistenza ai cambiamenti, perciò non siamo capaci di avere sufficiente coscienza per renderci conto che dobbiamo agire nell’immediato, dando priorità soprattutto all’accesso al nostro nucleo, per guarire dalla radice i conflitti che ci portiamo dietro. Se non guariamo le basi della nostra comunicazione, non potremo mai giungere all’unità.
Sebbene si continui a creare ogni sorta di strumenti o metodi magnifici, ancora non c’è una coscienza risvegliata a livello mondiale – senza la quale gran poco si può avanzare verso una nuova spiritualità – pronta per andare oltre a tutte le religioni o i credo, e che sorga da un sentimento di unità. È un gran momento per il risveglio e la condivisione del sentimento di trascendenza, che attiva tutti coloro che hanno il coraggio di intraprendere una via terapeutica, di guarigione e di auto-conoscimento, orientata a tappare le crepe prodotte dai traumi. Unificarsi innanzitutto da dentro.
Nella comunità scientifico-terapeutica e/o spirituale si continuano a proporre soluzioni da fuori. Un esempio di ciò è il continuo spingere verso il consumo di sostanze psichedeliche, come via verso la guarigione. Come se assumendo un qualche enteogeno (medicine naturali che hanno la proprietà di espandere la coscienza) si potesse garantire di cambiare qualcosa. Come se praticando una determinata tecnica potessimo risolvere le nostre vite. Tutti gli strumenti o sostanze sono palliativi, porte false dalle quali accedere a esperienze reali; ma tali esperienze non si integrano praticamente nella vita di tutti i giorni, poiché si continua a credere che tali “tecniche o sostanze” salvino la vita. Ancora non stiamo dirigendo l’essere umano verso l’interiorità, per tanto, possiamo ottenere molto poco se non creiamo un approccio diverso che abbia la capacità di integrare risorse infinite.
Quindi, emergono due questioni fondamentali: una è la creazione di nuovi approcci o metodi che vadano dritti al nucleo del problema e non alla periferia; l’altra è che la comunicazione accompagni la consolidazione dell’espansione dei suddetti approcci.
- Cominciamo da fuori: la comunicazione esterna
È evidente che quando qualcuno ha in mano una scoperta, o crea qualcosa di nuovo, per quanto lo pubblichi in riviste scientifiche, o ne scriva un libro, o lo metta sul web o nelle reti sociali, non vi è garanzia cha giunga a tutte le persone che vogliono conoscerne l’esistenza. Il meccanismo di comunicazione effettiva è molto complesso e perfino caro, in termini economici.
Quello che in marketing viene denominato “mercato” è un assembramento di persone che hanno gli stessi interessi o bisogni, per tanto, offrono la loro attenzione a ciò che risveglia in loro uno stesso interesse. Ma tutte queste persone hanno un determinato profilo, che bisogna conoscere molto bene prima entrarvi in contatto e inviare un messaggio. È necessario conoscerne la psicologia, le loro preferenze, i loro metodi di connessione, il gergo che intendono e i codici che usano, affinché quando entrino in contatto con ciò che si offre loro, SI CONNETTANO.
Nel mondo terapeutico, spirituale o del risveglio della coscienza, siamo tremendamente indietro per quanto riguarda la sfera comunicativa; i maestri e i guru, o la gente risvegliata, non hanno saputo porsi a livello mondiale. Detto in altre parole: non hanno saputo vendersi. È soltanto da quando è nato internet, che è un sistema gratuito, che si è cominciato a pubblicare contenuti, ma – sebbene la rete sia piena di proposte di natura terapeutica-spirituale – non sono stati in molti a sfruttare a pieno le possibilità che ci vengono offerte dai mezzi di comunicazione, per giungere a milioni di persone bisognose che cercano qualcosa che già esiste, ma non si conosce.
Magari sai già cosa significa “essere posizionati” nella rete… quando cerchi qualcosa in un qualsiasi motore di ricerca, come Google o Yahoo o altri, appaiono milioni di pagine, ma il motivo per il quale alcune appaiono per prime è che registrano molto traffico o perché è stato fatto un buon lavoro di marketing, per ottenere un posizionamento privilegiato. È chiaro che parte di tali risultati dipende direttamente da grandi investimenti di denaro in campagne pubblicitarie. E questa è una delle questioni principali per la quale chi ha in mano degli approcci che funzionano dovrebbe riflettere. È positivo fare pubblicità di proposte di guarigione o del risveglio della coscienza? È compatibile il trasmettere un approccio profondo attraverso mezzi superficiali?
- Il marketing e la comunicazione
Il marketing non è pubblicità, promozione o strategie di vendita, è molto più di questo. È una lotta che si libera nella mente delle persone che consumano un qualsiasi prodotto. Quando una persona deve prendere una decisione le si attivano le possibilità di cui è a conoscenza per scegliere, ed è in quel momento che nasce la lotta interiore.
Tutto quanto legato al risveglio della coscienza, le terapie alternative, la spiritualità e gli strumenti di guarigione viene ricercato da un gran numero di persone desiderose di consumare ciò che viene loro offerto, qualora lo sentano essere positivo per le loro vite. Il marketing lavora con il posizionamento, fa in modo che qualcosa occupi un posto preponderante nel pensiero delle persone. Per riuscire in questo obiettivo essenziale deve comunicare, far conoscere, dare informazioni, giungere alla maggior parte delle persone che lo vogliono, ne hanno bisogno e/o lo stanno cercando. Il 90% o più delle persone che ci conoscono afferma: “Stavo navigando in rete o su facebook quando all’improvviso mi è apparso un annuncio che offriva un RITIRO DI EVOLUZIONE INTERIORE, sono andato subito a vedere cos’era e ho trovato ciò che cercavo”. Questa non è magia, ma MARKETING. Poi le persone vengono e verificano che l’approccio che usiamo funziona ed è allora che si consolida il successo autentico di una proposta. Comunicare non è tutto, perché è vitale che la qualità della comunicazione sia congrua a ciò che si offre.
La natura essenziale della nostra proposta viene supportata dalla COMUNICAZIONE. Un esempio: abbiamo quasi un milione di fan nelle oltre 100 pagine che abbiamo in rete, tutti conosciuti negli ultimi 3 anni, abbiamo attirato l’attenzione di oltre 3 milioni di lettori nel nostro blog, nato appena un anno fa, il traffico che produciamo in internet è di molti milioni di persone che si connettono.
Su Facebook abbiamo creato un etichetta “AYAHUASCA COMMUNITY” che due anni fa non esisteva, ed è per il fatto che abbiamo milioni di visite al mese nelle nostre pagine, questo crea un transito, un interesse e un determinato pubblico, individuato per l’interesse che manifesta, li si identifica e cataloga. È uno strumento di magnifico potere etichettare o segmentare il mercato per fare campagne dirette ad un pubblico scelto e non disturbare invece quelli a cui non interessa ciò che offriamo. Avere una comunità internazionale di gente con gli stessi interessi è come avere la possibilità di comunicare qualcosa, in qualsiasi momento, che sai essere interessante. Questo blog offre contenuti gratuitamente e si auto-finanzia con la pubblicità degli eventi che realizziamo. In questo blog lavorano oltre 10 professionisti di marketing, comunicazione e pubblicità, eppure lo offriamo a gratis.
La comunicazione ci ha permesso di creare un movimento mondiale, ciò significa che, qualora decidessimo di andare, per esempio, in India, in Cile, in Italia, in Messico o dove sia, in pochissimi giorni saremmo capaci di riempire un qualsiasi evento che organizziamo, perché lo facciamo conoscere a tutta questa gente – che sa molo bene che organizziamo eventi per diffondere informazioni di qualità a persone che sono interessate a prendere contatto, di prima mano, con esperti in diversi temi, come l’Ayahuasca, la Terapia Sistemica, il Bufo Alvarius, L’integrazione, la No-Terapia ecc. Ma per fare una campagna di comunicazione bisogna saper essere molto precisi in diversi dettagli, se anche solo uno è in difetto, tutto il resto non funziona. Sono percorsi professionali a cui dedicare molto tempo e attenzione. Abbiamo visto che se questo lavoro non viene fatto con passione e impegno, nemmeno funziona. Non è meccanico né automatico, ma guidato dalla coscienza e la sensibilità di coloro che vi lavorano.
Le persone che lavorano nella comunicazione esterna di questo tipo di proposte, dirette all’interiorità delle persone, devono essere trasparenti, pure e semplici, non devono convincere nessuno di niente, ma informare, poiché gran parte del processo di rafforzamento che proponiamo, dipende dal fatto che le persone prendano le loro decisioni, secondo la loro volontà e preferenza.
Tutti i membri di Inner Mastery e Ayahuasca International che sono passati per la fase di comunicare agli altri, sono quelli che da più tempo sono dentro l’organizzazione, perché diffondere, raccontare, trasmettere, mostrare, condividere è l’anima del processo di cambiamento. La nostra ORGANIZZAZIONE si è trasformata in un MOVIMENTO grazie alla COMUNICAZIONE, AL RISVEGLIO DI MOLTE PERSONE, E AL FATTO CHE MOLTE DI QUESTE ABBIANO COMINCIATO UN PROCESSO DI TRASFORMAZIONE.
Siamo in un universo in espansione e dobbiamo capire che l’espansione ci allontana naturalmente, mentre la comunicazione ci avvicina. L’espansione ci fa viaggiare verso l’infinito, e in questo viaggio crea distanza tra le galassie; la comunicazione ci mantiene connessi all’origine dalla quale proveniamo e da cui ci allontaniamo sempre più, e a tutti quelli che, nonostante non stiano viaggiando da nessuna parte e siano sempre più distanti, riconosciamo come parte dell’unità.
L’evoluzione biologica dirige il processo di adattamento costante al contesto, l’evoluzione interiore dirige il processo di connessione interna e con il tutto.
- La connessione e l’arte dell’incontro
Questo punto lo svilupperò nelle prossime settimane
Alberto José Varela