NESSUNO PUÒ ESSERE IL PADRONE DI CIÒ CHE CI GUARISCE E CHE PROVIENE DALLA NATURA
Un patrimonio dell’umanità, della natura selvatica, e della consapevolezza cosmica che, stranamente, per alcuni è di proprietà di pochi.
In primo luogo bisognerebbe definire che cos’è l’Ayahuasca, una pianta? Un nome? Una marca? Una formula chimica? Una medicina? O un movimento mondiale per il risveglio della consapevolezza?
Questo è il gran tema per il quale molti sciamani, scienziati, antropologi, Ayahuasqueros stanno dibattendo, ed è il motivo per il quale si è aperta una campagna di diffamazione contro di me, e l’organizzazione che ho fondato per la diffusione dell’Ayahuasca. Alcune di queste persone credono che io mi sia impadronito dell’Ayahuasca, come se ciò si potesse fare. Questa percezione nasce dal fatto che ho realizzato la maggiore campagna di diffusione dell’uso cosciente e responsabile dell’Ayahuasca nel mondo.
Essere il fondatore di un’organizzazione che lavora per l’espansione di un metodo nel quale si usa l’Ayahuasca, non può supporre che io mi senta padrone di detto strumento. È vero che ho terre nella selva nella quale pianto Ayahuasca, e si potrebbe dire che sono il proprietario di “quelle” piante, o anche degli intrugli che preparano gli sciamani con le loro piante e che me li consegnano. Quindi si trasformano in uno strumento che utilizziamo nei ritiri di evoluzione personale. In un certo senso sono padrone di un’idea, nient’altro, ma preferirei dire che l’idea è padrona di me, perché mi ha posseduto a tal punto che mi sono abbandonato totalmente allo sviluppo e realizzazione pratica di quell’idea.
Io sono appena arrivato nel mondo dell’Ayahuasca, solo appena 15 anni fa l’ho presa per la prima volta, a partire da quel momento mi sono reso conto che dovevo fare qualcosa, sviluppando un uso differente rispetto a quello che avevo conosciuto nelle mie prime tome di Ayahuasca, e che includesse un’attenzione ed un punto di vista trascendenti, che accompagnasse l’utilizzatore con altri strumenti di comprensione, affinché l’ispirasse a smettere di prendere Ayahuasca una volta finito il suo processo di guarigione, affinché possa continuare la sua strada in libertà; perché è una pianta che accompagna o potenzia il processo spirituale, per il quale la consapevolezza di un individuo evolve; per ciò le migliaia di persone che assistono a questi ritiri hanno la possibilità di risolvere o superare le loro difficoltà o blocchi, senza la necessità di rimanere intrappolati o legati ad una sostanza né un metodo. Perché questo metodo che utilizziamo nella nostra organizzazione è stato concepito per la libertà interiore dei partecipanti.
Avere fondato la Prima Scuola Europea Ayahuasquera, non significa che sia padrone di tutti le scuole di Ayahuasca, in realtà gli autentici padroni di questa scuola che fondai nel dicembre 2013 sono i professori, organizzatori e responsabili che la stanno creando e dando forma mese per mese, col decorso di ogni ciclo formativo, fluendo con ogni cosa che succede e cambiando tutto quello che sia necessario, affinché gli alunni continuino ad integrare grandi lezioni che essi scoprono dentro loro e per loro stessi. Ci sono ora altre scuole e sono felice di ciò, se me lo chiedessero promuoverei i loro corsi nelle nostre pagine web e reti sociali, perché amo la diffusione di proposte legate all’espansione dell’uso cosciente dell’Ayahuasca. Qual è il problema che ci siano molte scuole, molti Ayahuasqueros e molti metodi di uso dell’Ayahuasca?
Per me, nessuno. Perché non ci sono padroni, né diritti speciali per chi è arrivato per primo.
UNA NUOVA GUERRA DI INTERESSI
Nei decenni degli anni 60-70 ci fu una gran guerra di interessi tra sciamani amazzonici per l’arrivo di molti hippie e gente alla ricerca di enteogeni, fino a quel momento gli sciamani non erano coscienti di quello che avevano nelle mani, vedendo tanto interesse di tante persone sorse il problema, c’era molta gente interessata a prendere Ayahuasca, e tra essi si domandavano: Chi di noi è il migliore? Chi ha le migliori piante? Chi è il padrone dell’uso ufficiale dell’Ayahuasca? Chi ha più autorità o saggezza per dare Ayahuasca ad altri? In fondo tutti volevano approfittare di un’onesta opportunità di guadagnare denaro, discepoli, attenzione, protagonismo, etc. Alcuni lo sfruttarono meglio di altri. È parte della realtà umana, quando qualcosa risveglia molto interesse, appaiono uomini che vogliono appropriarsene, e se ci sono vari che si credono i suoi proprietari inizia la guerra. Chi può avere la ragione?
Attualmente, a più di 50 anni da quando quella guerra finì – secondo quanto molti sciamani mi hanno raccontato – questa guerra è tornata in auge con un volume infinitamente superiore a quello di allora. Da una parte perché sono milioni le persone che hanno interesse per l’Ayahuasca, e dall’altra, perché oramai non rimangono più molti sciamani autentici nell’amazzonia, e pertanto siamo in molti a portarla ed usarla per il mondo senza essere sciamani. Inoltre sono sorte correnti di investigazione antropologiche e scientifiche che hanno acquisito conoscenze circa questa pianta, cosa che ha creato in loro la sensazione di dominio o potere sull’uso, o sulle conoscenze che hanno acquisito.
D’altra parte, i nuovi mezzi di comunicazione massicci hanno rivoluzionato l’unione tra persone. SIAMO TUTTI CONNESSI E IN UN ISTANTE POSSIAMO GIUNGERE A MILIONI DI PERSONE. In questo senso, mi trovo semplicemente nell’occhio del ciclone, perché ho utilizzato la tecnologia di comunicazione disponibile per diffondere testimonianze di persone che hanno avuto l’esperienza con Ayahuasca, per trasmettere conoscenze acquisite da sciamani sull’Ayahuasca, e ovviamente anche per condividere la comprensione ottenuta con le sessioni di Ayahuasca. DIRIGO UNA CAMPAGNA DI DIFFUSIONE DELL’USO COSCIENTE E MODERATO DI AYAHUASCA CON INTEGRAZIONE DELL’ESPERIENZA.
Siamo una squadra di più di 50 persone di molti paesi del mondo, ma la mia qualità di scrittore e leader di un’organizzazione internazionale che sta arrivando a milioni di persone di molti paesi, mi mette in una posizione preponderante; ma non sono l’unico, non sono il migliore, non sono il primo, né sono molto differente al resto; semplicemente mi è successo qualcosa di concreto, e lo voglio raccontare, affinché colui che voglia comprendere possa farlo. Quando realizzai la mia seconda toma di Ayahuasca a Bogotá Colombia, con il Taita Domingo Males (sciamano dell’etnia imga-kamtsa), ebbi un’esperienza tremendamente dolorosa, ma molto guaritrice. Il Taita mi si avvicinò di mattina e mi disse: “ieri sera ho preso Ayahuasca e ti ho visto percorrere il mondo portando questa medicina dei miei nonni a migliaia e migliaia di persone, non ho visto mai tanta gente; noi sappiamo che l’Ayahuasca arriva a tutto il mondo, e ho visto che tu puoi fare qualcosa, che sei pronto per questo.” E dopo mi regalò una bottiglia di Ayahuasca, affinché la portassi in Europa.
Un anno più tardi, per cominciare a dare Ayahuasca, ritornai in Colombia molte volte per imparare e vedere come lo facevano gli sciamani, mi entusiasmò l’idea di essere parte di un movimento di espansione della consapevolezza, e mi dedicai a questo. In pochi anni mi dedicavo già al 100 percento a ciò, ed ora ho fondato imprese in vari paesi per costituire legalmente l’organizzazione che dirigo. A partire da lì si avvicinarono sempre più persone per proporsi, che volevano lavorare col mio metodo, si è creata una famiglia spirituale nella quale amiamo quello che facciamo. Tutta la squadra si raggruppa sotto il nome di Ayahuasca International perché andiamo in oltre 20 paesi e proveniamo da più di 10 nazionalità. Attualmente non do una goccia di Ayahuasca a nessuno. Dirigo soltanto l’organizzazione. Questo è tutto quello che posso raccontare su quello che sta succedendo. Se in qualche momento ho pensato che ero stato scelto per qualcosa o qualcuno per fare qualcosa di speciale, quell’illusione si è trasformata in una realtà che unisce molta gente che si rende conto che la sua vita ha senso, e che il proposito individuale di ogni essere umano è qualcosa di unico ed irripetibile, qualcosa degno di molto rispetto, e che è tanto prezioso che quando si scopre, tutto comincia d accadere.
IL VANTAGGIO E DIFFICOLTÀ DI ESSERE ARGENTINO
Quelli che cominciato per primi, in Spagna o altri paesi, probabilmente si sentiranno feriti; quelli che si dedicano ora alla stessa cosa forse sono disgustati, perché non condividono il mio metodo; forse gli sciamani ai quali non chiediamo Ayahuasca si sentono emarginati; quelli che credono di avere la conoscenza sull’Ayahuasca forse si sentono aggrediti, perché dico cose che non provengono dai libri né delle tradizioni; e ci sono ovviamente anche molte persone disturbate dal fatto che io sia ARGENTINO, poiché più che una nazionalità è come una professione nella quale si impara a gestire abilmente l’ego. Infatti in molti canali di televisione, radio e giornali, affermano “un argentino…che sta sfruttando gli sciamani e l’Ayahuasca” cominciano la definizione di quello che sono menzionando la nazionalità. È ovvio, e sospetto, perché non ho studi universitari, non ho titoli, né appartengo alla comunità Ayahuasquera, né dipendo da autorizzazioni di sciamani per fare quello che faccio.
Semplicemente siamo davanti ad una situazione evidente che ognuno saprà decodificare a suo modo, ed ovviamente l’opinione che elabori di me, è tua, è perfetta, ed è in armonia con quello che di me percepisci.
Grazie per leggermi, grazie per venire a prendere quello che ho da consegnare, grazie per permettermi di mantenere questa organizzazione ed a molti di voi per sostenermi economicamente, affinché questo movimento continui a crescere. Stiamo investendo tutto in questo progetto, perché sentiamo che è la maniera di darci completamente, di mostrare che con dedicazione di cuore, sorge un’energia guaritrice.
Tutti siamo padroni della terra e della natura, ma al di sopra di ciò, la natura è padrona di noi, e lei può fare quello che vuole con noi, attraverso l’Ayahuasca sta facendo molte cose per noi, e secondo il mio sentire, è lo spirito della natura quello che sta guidando tutto quello che sta succedendo, perciò confido di cuore che comprenderemo il senso di questa lotta di potere, insita in alcune persone che si disputano la proprietà di qualcosa di tanto grande e potente. È un conflitto che ha fatto sì che si manifestassero una serie di verità inerenti a molte persone, cominciando da me, che ora tutti possono vedere.
Alberto José Varela