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NEVROSI CONTAMINANTE: I nevrotici esistono solo grazie a ciò che li fa perdurare.

COSA DICE IL DIZIONARIO DELLA ‘PSICOLOGIA INCULANTE’ RIGUARDO LA NEVROSI?

Articolo non raccomandato a persone con alto indice di giudizio, appassionati della critica e/o diffamazione, o che siano tendenti alla nevrosi.

 

Oggi in questo blog do inizio ad una nuova sezione di definizioni estratte dal cilindro (uno spazio magico). Per prima cosa mi sento obbligato a chiarire il significato della parola PSICOLOGIA e della parola INCULANTE.

Cominciamo.

PSICOLOGIA: una delle parole più abusate della storia, ha così tanti significati che ci vorrebbe un libro solo per essa. Sebbene in origine significhi “Studio dell’Anima” si è ridotta a “Scienza che studia la mente ed il comportamento umano”. Nel mio personalissimo dizionario, psicologia è “L’Arte dei Folli” e come ogni espressione artistica dà adito a molte interpretazioni.

INCULANTE: espressione nata in terre spagnole [dallo spagnolo “porculera” gioco di parole che deriva dall’espressione “dar por culo, ovvero inculare ndt] per qualificare persone e azioni che sentono dolore a livello emotivo. Essere “inculanti” significa essere diretti, non girarci attorno, andare dritti al punto, sebbene infastidisca. Non ha nessuna connotazione sessuale. In Argentina per dire la stessa cosa si dice “senza vaselina”.

PSICOLOGIA INCULANTE: l’arte di far impazzire chi vuole capire il significato delle parole, mettendoli di fronte ad una riflessione originale. Da un punto di vista psicologico, pubblicare un simile dizionario si potrebbe considerare una proiezione della parte nevrotica che abita in me.

NEVROSI CONTAMINANTE: anche se è una ripetizione, aggettivare la nevrosi è un atto nevrotico cosciente, al fine di esagerarne il significato, poiché la nevrosi è un’esagerazione, provocata da un eccesso di pensieri che genera atteggiamenti… eccessivi.

La nevrosi contaminante è un processo mentale che conduce alla proiezione (Proiettare significa rompere le palle agli altri, è come mollare una scoreggia in una stanza chiusa e piena di gente solo per infastidirli, una vendetta o una punizione nei confronti di chi ha scatenato la nevrosi). Il nevrotico ha bisogno di contaminare l’ambiente e gli altri con il proprio virus emozionale. Questo processo di nevrosi contaminante ha inizio con piccoli pensieri di giudizio, provocati da una qualche incomodità od osservazione ossessiva, che a loro volta generano i primi virulenti movimenti interni che si preparano ad uscire con violenza. Dopo un tot di tempo, che può variare da pochi centesimi di secondo ad alcune ore, il nevrotico continuerà ad aggiungere ulteriori pensieri negativi oppure il peso di condizioni ed impotenza, fino a che non esploderà la bomba nevrotica, proiettandosi verso l’esterno con critica e giudizio, reclamazione o bisogno (in quel momento coloro che assistono a tale manifestazione sono i torturati).

Le proiezioni nevrotiche sono sempre giustificate da motivi esterni e per tanto non danno mai la sensazione di errore. Perciò (i nevrotici) non chiedono perdono, e se lo fanno è in maniera artificiosa, non autentica. Cercano invece di dissimulare, dopo aver proiettato, come se non fosse successo niente. Come un assassino che dopo aver ucciso non lascia tracce, per poter così continuare a commettere omicidi.

Il nevrotico contaminante vuole continuare il suo gioco di proiezione rompendo le palle agli altri con buone argomentazioni. La gente non li ferma perché quasi tutti pensano di meritare la punizione inflitta dal nevrotico con le proprie proiezioni. In questo senso, siamo tutti creatori della nevrosi, sia quelli che proiettano, sia quelli che fanno da schermo a tale proiezione.

Per il nevrotico vi sono sempre cause, motivi, giustificazioni per segnalare FUORI il motivo della propria nevrosi, perché NON VUOLE VEDERE IL NUCLEO NEVROTICO CHE HA DENTRO. Per questo in psicologia si afferma che il nevrotico è cieco. Non vuole vedere. Perché non vuole vedere? Tra le varie ragioni ve ne sono alcune di molto forti, come il fatto ad esempio di non voler affrontare se stessi. È un’evasione dell’incontro con la propria merda.

La spiacevole contaminazione emozionale ed energetica provocata dalla proiezione può essere ripulita solo per mezzo dell’umile riconoscimento della nevrosi stessa, per poi poter chiedere perdono di cuore a coloro usati come bersaglio per i suoi dardi velenosi. Perché se questo non succede, il nevrotico continuerà ancora mille volte a fare lo stesso. Ci sarà sempre gente su cui scaricare la propria merda, e alleviare così l’inferno personale interiore. Il pentimento lo auto-confinerà poco a poco (Pentirsi significa voltarsi di 180°) vuol dire che cambierà la direzione del dito accusatore puntato verso fuori, per puntarlo verso se stesso. Perché è necessario farsi carico del proprio atteggiamento, e sebbene questo porti a sentire un’immensa angoscia, può fornire una comprensione che gli farà vedere l’origine interiore della propria nevrosi. L’inizio della guarigione è che il nevrotico comprenda che la nevrosi è sua e di nessun altro, che è nata dentro di sé e soltanto lì può essere curata, perché la natura della nevrosi è dipendenza dall’esterno. Facendosene carico, assolve l’esterno e lo libera dalla punizione che gli sta infliggendo, rimanendo così solo con se stesso.

In tal modo può cominciare a cambiare il suo comportamento e smettere di castigare il prossimo. Quando questo accade, il nevrotico si troverà faccia a faccia con la propria angoscia e nevrosi, per decidere di espellerla dalla sua vita. Molta gente finisce per suicidarsi proprio perché non riesce a togliere potere alla nevrosi e di fatto il suicidio è la nevrosi per eccellenza. Ogni suicidio è orientato in qualche modo a generare colpa, oppure origina de essa.

La bipolarità è la sequenza dell’entrare ed uscire da differenti stati nevrotici. La depressione e la mania sono due facce della stessa medaglia. La proiezione del bipolare è la mania, l’introspezione e la depressione. Quando non proietta si rilassa in una tale maniera che entra in depressione, e nel frattempo compensa il danno inflitto agli altri con la proiezione, evitando così il senso di colpa…quell’emozione che domina la vita di quasi tutti i nevrotici.

Il gran segreto risiede nel tirare fuori la testa da sotto la sabbia per cominciare a guardare, togliersi le maschere e aver coraggio di vedere direttamente le cose così come sono, senza etichettarle, poiché quando si recupera la purezza di visione, la percezione cambia a tal punto che la realtà della nevrosi svanisce da sola.

Sia coloro che soffrono di nevrosi che coloro che ne fanno da schermo si trovano nel medesimo problema, uno all’attivo e l’altro al passivo. Tutti dobbiamo fare qualcosa per questo.

 


 

Spero che tu non abbia preso troppo sul serio quanto hai letto, ma che invece abbia usato questa lettura per ridere un po’… almeno per me è divertente e perfino illuminante.

 

Alberto José Varela

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Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

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