LA FORZA CURATIVA DELLA SELVA SI STA INSERENDO NEL SISTEMA
Sembrerebbe che non sia possibile arrestare l’uso naturale e terapeutico delle piante ancestrali, come l’Ayahuasca, che non possono essere controllate dalle case farmaceutiche.
La privatizzazione dei semi è qualcosa che si è conosciuto con maggior forza con la Monsanto, però la questione dei brevetti delle piante e di diversi prodotti naturali da parte delle case farmaceutiche, non è una novità.
Infatti esistono casi molto complessi che hanno a che vedere con l’Amazzonia, luogo in cui si concentrano innumerevoli principi attivi naturali che combattono diverse malattie e che hanno provocato situazioni così spiacevoli come la morte di 14 sciamani, assassinati per mano di sconosciuti, aprendo sospetti, dal momento che questi hanno grandi conflitti con le case farmaceutiche che cercano le loro materie prime nelle piante amazzoniche. Essendo questi uomini protettori e conoscitori di questa saggezza ancestrale,diventano un ostacolo per poter impossessarsi di questa conoscenza e brevettarla.
Il brevetto dell’ayahuasca è scaduto il 17 giugno del 2003 e non si può rinnovare. Ma la domanda è: Perché la International Plant Medicine Corporation ha brevettato l’uso, la lavorazione e la commercializzazione dell’Ayahuasca?
Alcuni esperti dicono che è il maggiore antidepressivo esistente al mondo.
Si aprono varie polemiche: perché alcune sostanze sono classificate come droghe? E’possibile che abbiano questa classificazione finché non vengono brevettate e convertite in medicine affinché non possano essere usate in modo naturale come succede con la marihuana, o il San Pedro, una volta confermate le loro proprietà curative?
Non è il caso dell’Ayahuasca, ma socialmente è anch’essa una droga che non può essere consumata naturalmente.
Karen Hermosilla
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